SOGNO

CENNI STORICI SUL SOGNO

Nell’epoca pre-scientifica gli uomini non si ponevano il problema dell’interpretazione dei sogni, ma quando al risveglio qualcuno ricordava il proprio sogno, lo considerava una manifestazione di potenze superiori, demoniache o divine.
In seguito queste antiche mitologie, si trasformarono in vere e proprie teorie e oggi soltanto una piccola minoranza di persone, pensa che i sogni non siano un prodotto della mente del sognatore.

Nella storia dello studio sul sogno, si possono distinguere tre grandi correnti di pensiero:

  1. Filosofica: è quella che si rifà allo studio del sogno, tramite gli scritti di alcuni filosofi, che lo considerano come uno stato di attività mentale, di elevazione ad un livello superiore. Per altri ancora il sogno era considerato una manifestazione di forze mentali, alle quali è impedita la libera espressione durante il giorno.
  2. Biologica: secondo la quale i sogni, non raggiungono per niente il livello dei fenomeni psichici, ma sono gli stimoli sensoriali e somatici che colpiscono il sonno, dall’esterno e diventano attivi nei suoi organi interni.
  3. Opinioni popolari: in questo studio, non c’è un giudizio scientifico, ma si pensa che il significato del sogno, si riferisca alla predizione del futuro, attraverso, contenuti generalmente confusi ed enigmatici, secondo chiavi già prefissate.

Da queste tre correnti, nasce tutta la storia dell’interpretazione del sogno, dove Freud uno dei più grandi studiosi del sogno, sosteneva con suo grande stupore che, “la concezione dei sogni  più vicina alla verità non era quella medica, bensì quella popolare.”
Fu Freud, a dare la prima e vera impronta psicoanalitica, dello studio dei sogni e tutti gli studiosi dopo Freud, hanno dato una propria rappresentazione, teorica e personale, dello studio psicoanalitico del sogno.

OPINIONI DI ALCUNI AUTORI SUL SOGNO

FREUD: uno dei teorici che ci ha maggiormente affascinato dice che ” Il sogno è come un giornale, in un regime dittatoriale. Deve assolutamente uscire ogni giorno, ma non può mai dire la verità e il lavoro dei redattori è quello di capire la verità il più possibile, o dirla tra le righe.” Infatti definisce il sogno, come lo strumento, che permette di soddisfare i desideri di origine infantile, rimossi e che proprio a causa della rimozione, sono rimasti immuni, dal trascorrere del tempo.I desideri inconsci del sogno, sono celati e protetti, dal lavoro che lo censura ha compiuto su di essi, perché non suscitino, la reazione dell’istanza giudicatrice interna (super-io).

JUNG: sostiene che il sogno provenga dal Sé piu’ universale, piu’ autentico, piu’ completo, portatore dell’istanza dell’Ego. Nel sogno emergono spesso determinati simboli specifici che egli chiama “archetipi” derivanti dall’inconscio collettivo e primitivo.

WINNICOTT
: dice che il sogno e’ la migliore espressione di se stesso e non la dissimulazione di qualcos’altro: comunica un significato che non deve essere decodificato; il terapeuta o il gruppo hanno il compito ( attraverso l’empatia ) di ampliare e delucidarne tali significati trasmessi

BION: considera sognare, equivalente ad un processo digestivo mentale, che memorizza nell’INCONSCIO il materiale CONSCIO. Tale attivita’ e’ cosi’ importante che nel soggetto psicotico, in cui la capacita’ onirica e’ distrutta, l’allucinazione sostituisce il sogno. Inoltre, i sogni trattati in gruppo possono creare un ” senso comune ” tra i membri, grazie alla loro capacita’ di integrazione e sintesi.

ROBI FRIEDMAN: crede che sognare sia trasformare qualcosa in modo da organizzare facilmente, il contatto con la realta’. Il sogno trasforma, elabora e contiene i propri oggetti interiori.

PROPOSTE SUL SIGNIFICATO DEL SOGNO

Per Robi Friedman ” il sogno e’ una finestra su tutta la psicologia. “
Infatti egli parla di tre principi onirici fondamentali:

1. La vecchia psicologia (Freud) ci aiuta a capire la psicologia sul sogno di oggi.
2. Gli psicologi subiscono un’evoluzione personale cosi’ come avviene nella psicologia.
3. La storia della psicologia e’ piena delle nostre rappresentazione personali.

Friedman del libro sull’interpretazione dei sogni di Freud sottolinea due aspetti importanti.

  1. Il libro, era pronto ad essere pubblicato nel 1899, ma Freud decise di spostarne la pubblicazione di un anno, per aspettare il cambio di secolo, facendo coincidere con esso il cambiamento dello studio sulle teorie del sogno ed evidenziarne la portata innovatrice.
  2. Il secondo aspetto e’ che la maggior parte dei sogni descritti in tale libro sono personali: procedura insolita e sicuramente non molto scientifica; nonostante cio’ in seguito si penso’ che la psicanalisi potesse vedere l’inconscio come un microscopio puo’ rendere visibile cio’ che non riusciamo a vedere ( latente/manifesto ).

Durante il sogno si manifesta quello che Freud chiama pensieri primari ( inconscio ), che non hanno ne’ tempo ne’ luogo, tali pulsioni durante la notte affrontano una lotta che riesce a scatenare dentro di noi un sensore che trasforma, qualcosa di cattivo in qualcos’altro (l’Eccitante, il Terribile).

Queste trasformazioni infatti sono importanti per salvarci, per preservare il sogno, attuando vari meccanismi di difesa. Friedman parla del sogno come di una “richiesta di contenimento”: per lui contenere vuol dire trasformare una difficile emozione non sopportabile, in un emozione che si puo’ affrontare.

Ad es. trasferire l’aggressivita’ ad un oggetto “esterno”, e’ un tentativo di evacuare le emozioni in un altro soggetto che sia maggiormente in grado di tollerarle. Seguendo Bion, si puo’ dire che l’origine di tale meccanismi risale al processo intrapsichico tra la madre ed il bambino. Nella relazione classica sopra detta vediamo che il bambino in tenera eta’ e’ incapace di discriminare i contenuti spiacevoli e insostenibili ( o elementi BETA ) del sogno, proiettandoli alla madre che funge da CONTENITORE, la quale li rielabora e li trasforma in unita’ pensabili ( o elementi ALFA ).

Il compito evolutivo del bambino consiste nell’introiettare la funzione alfa della madre, grazie alla capacità di quest’ultima di fornire amore e comprensione: tale capacità viene da Bion chiamata Reverie.
La funzione alfa permette di sognare senza fare incubi, si pensa che sia innata, inizialmente ha una funzionalità primitiva ma che si rafforza e cresce con lo sviluppo del soggetto. Gli elementi alfa nel soggetto formano come una “barriera di contatto” tra conscio ed inconscio rendendo questi ultimi transitori e reversibili.

LA FUNZIONE DI INTEGRAZIONE DEL SOGNO NEL GRUPPO

La richiesta di contenimento che nasce dall’interazione madre bambino e’ un bisogno che rimane nell’individuo per tutta la vita. Tale processo rientra nelle funzioni interpersonali e basilari per l’elaborazione di un sogno.
Il meccanismo più importante per instaurare relazione così forti e’ l’identificazione proiettiva, che consiste nel proiettare su ” altri significativi ” l’emozioni intollerabili contenute nel sogno, per permetterne l’elaborazione.

Più precisamente nel gruppo l’identificazione proiettiva mira 3 obiettivi:

1. Costruire una relazione oggettuale tramite la comunicazione del sogno
2. Cambiare un ” altro” significativo tramite tale messaggio
3. Cambiare il sé tramite il processo che tale “altro” compirà per lui

Così i contenuti proiettati di un sogno trovano una eco tra coloro che ascoltano e di conseguenza lo rielaborano, rimandando così alla relazione contenitore-contenuto,per la quale un oggetto viene proiettato in un contenitore diventando così contenuto. Nella situazione analitica ad esempio, ciò si estende all’individuo, alla relazione di coppia ed infine nel gruppo.

Bion parla di tre tipi di relazione:

  1. RELAZIONE CONVIVIALE: in cui l’incontro tra contenitore contenuto non si e’ ancora realizzato;
  2. RELAZIONE SIMBIOTICA: in cui tale incontro tra pensiero e pensatore e’ avvenuto in modo positivo e con un vantaggio per un terzo elemento;
  3. RELAZIONE PARASSITARIA: e’ una relazione negativa per il contenitore che viene svuotato, e per il contenuto che ne e’ impoverito.

Secondo Friedman ogni soggetto nel gruppo ha due sensibilità, una riguarda l’esclusione- inclusione nel gruppo, l’altra contenimento-non contenimento nel gruppo. Infatti quando una persona entra in un gruppo avverte sempre in maniera inconscia una certa paura di essere esclusa e contemporaneamente sente il bisogno di essere contenuta.
Questi sentimenti di esclusione e contenimento rimandano all’immagine che ognuno ha del gruppo come “tante madri” pronte ad imparare ad accettare e contenere.Ieri Freud parlava del sogno come via regia per l’inconscio,oggi Friedman ce ne parla come via principale attraverso cui le persone si espandono.
Il contenimento di un sogno, è nella relazione analitica una modalità attraverso la quale sono tenute insieme e prendono forma parti di sé precedentemente frammentate.Quando una persona all’interno di un gruppo racconta il suo sogno secondo Friedman metaforicamente è come se avvenisse una esplosione di esso in tanti piccoli frammenti che creano una rottura ed una turbolenza emotiva all’interno del gruppo,che produce in seguito una nuova trasformazione e visione di esso, infatti il gruppo crea prospettive molteplici e multivisioni.

Il sogno e il suo racconto è un modo per trasformare lo sviluppo o da solo o con gli altri. Quando tutto ciò avviene si può crescere e migliorare.Se il sogno non è sufficiente per salvarsi e crescere, bisogna raccontarlo per stare meglio.Quindi interpretare un sogno è sempre un’opera di amplificazione, è la costruzione di un senso e di un significato, piuttosto che il loro svelamento.

TECNICHE DEL TERAPEUTA NEL GRUPPO

Il terapeuta all’interno del gruppo ascolta il sogno insieme agli altri, invitandoli ad ascoltare, condividere ed elaborare dentro di sé il sogno.
L’analista è principalmente un contenitore esterno, egli per contenere ed invitare al contenimento deve essere preparato, altrimenti rischia di contenere sé stesso. Il sogno per essere contenuto e elaborato dagli altri deve soprattutto essere ascoltato perciò una delle più importanti doti del terapeuta è il partecipare grazie all’ascolto. Ogni membro del gruppo ha una propria risonanza personale al sogno (conscia/inconscia) producendo così degli “echi”.

Il terapista dopo aver prodotto il proprio “eco” e condiviso tutti gli altri, tenta di integrare le diverse associazioni in un’unica narrazione. Stimola uno sforzo univoco di tutti i partecipanti per cercare di ricostruire il “Puzzle”.
Quindi dopo aver frammentato egli ricostruisce il sogno.In alcuni casi per il terapeuta è impossibile portare un sogno in un gruppo perché possono esserci degli individui molta legati al reale, in questo caso è lui che deve introdurre qualcosa di nuovo per farlo lavorare, infatti se vi è una differenziazione netta tra le parti individuali e gruppali del sogno non si può lavorare bene ad interpretarlo.

Un’altra importante funzione del terapeuta è spingere il gruppo ad osservare tutte le caratteristiche di un sogno, infatti molte volte un sogno ha una struttura staccata dal contenuto per cui è importante considerare ogni singolo elemento, come gli oggetti, le persone, il movimento e lo spazio di un sogno.
In fine è importante anche scoprire il transfert nei sogni del paziente per farlo rientrare nello spazio analitico intersoggettivo del gruppo.
La posizione dell’analista può essere immaginata come quella di una membrana che permette attraversamenti tra il conscio e l’inconscio nel gruppo.

BIBLIOGRAFIA

-Friedman Robi “Il racconto dei sogni”  “workshop”
-Rivista telematica www.funzionegamma.edu
-Neri Claudio(1993), “Gruppo” Borla,Roma
-Neri Claudio e all. “Letture Bioniane”, Borla, Roma
-Freud Sigmund(1992) “Il sogno e la sua interpretazione”, Newton, Roma

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