INSIDE OUT e la Psicologia.
UTILE STIMOLO per meglio comprendere le EMOZIONI.
INSIDE OUT. Un film di Pete Docter. Con Mindy Kaling, Bill Hader, Amy Poehler, Phyllis Smith, Lewis Black. Titolo originale Inside Out. Animazione, durata 94 min. – USA 2015. – Walt Disney Pixar uscita mercoledì 16 settembre 2015.
Il film INSIDE OUT e la psicologia delle EMOZIONI.
L’importanza delle emozioni è ormai assodata in psicologia. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva rappresenta per ognuno di noi la chiave per vivere al meglio la nostra vita in tutte le sue sfumature. Il nuovo film della Pixar/Disney “Inside Out” diretto da Pete Docter, regista noto per aver realizzato fra gli altri Toy Story e Monsters & Co.,seppur dai più non viene compreso in tutte le sue metafore, rappresenta un utile strumento per meglio interrogarsi sui meccanismi emotivi che ci guidano nella vita di tutti i giorni. Il film prende le basi e gioca con i veri costrutti teorici della psicologia delle emozioni.
Il regista Docter prima di scrivere il film Inside Out sembra aver incontrato Dacher Keltner, fondatore del Greater Good Science Center dell’Università di Berkeley, in California, centro di studio di psicologia, sociologia e neuroscienze, al fine di porgli domande sull’adolescenza e l’emotività. Successivamente sembra aver coinvolto come consulente Paul Ekman uno degli psicologi che ha molto approfondito gli studi sulle emozioni nel Ventesimo secolo (vedi i suoi studi antropologici sull’innatismo delle emozioni).
Ekman e successivamente Plutchick nel 1980 teorizzarono emozioni primarie come TRISTEZZA, GIOIA, PAURA, DISGUSTO\DISPREZZO, RABBIA, SORPRESA che miscelate tra loro danno vita ad emozioni secondarie come amore, timore, apprensione, ecc. come rappresentato nel cono emotivo. Secondo Plutchik le relazioni fra emozioni si possono rappresentare con un modello strutturale tridimensionale a forma di cono, come si vede nella figura seguente:
A tal proposito è infatti interessante notare come questa tabella (qui sotto), diffusa dalla Disney/Pixar, sulle diadi emotive sia stata trasformata appositamente per i personaggi del film, partendo dalle teorie della psicologia moderna. Probabilmente è stata molto utile per la stesura delle parti in cui due emozioni interagiscono.
Qui di seguito invece una tabella delle diadi emotive diffusa in letteratura.
Nel film attraverso la protagonista Riley, viene offerta la possibilità di osservare dall’interno della mente il suo percorso di crescita e le sue emozioni. Trasportati nella mente di Riley, incontriamo le 5 emozioni fondamentali:
TRISTEZZA, GIOIA, PAURA, DISGUSTO\DISPREZZO, RABBIA,
ad esse spesso in psicologia si aggiunge la SORPRESA come sesta emozione fondamentale, ma nel film non è presente.
Il periodo di vita maggiormente fotografato dal film è l’inizio dell’adolescenza. Riley ha 11 anni, fase in cui lei con il resto della famiglia sono costretti a cambiare casa, spostandosi dallo stato del Minnesota a San Francisco.
Il vissuto di perdita della piccola Riley causato dal trasferimento e il trambusto dell’adolescenza, lasciano recitare ai vari personaggi delle emozioni presenti nella sua mente, diverse dinamiche frutto del loro “incontro” che crea reazioni comportamentali differenti.
A mio parere, al di sotto delle spesso buffe scene del film recitate dalle varie emozioni, appare molto utile trarne rilevanti consapevolezze:
tutte le emozioni sono degne di attenzione e vanno esplorate; la tristezza ci ha insegnato come sia per noi utile ed importante in alcuni momenti essere tristi, al fine di assaporare meglio i significati delle cose e capire cosa vogliamo o non vogliamo fare, quindi che anche le emozioni sgradevoli sono utili…
L’emotività viene in questa pellicola rappresentata come la guida e supporto della ragione, la tristezza infatti è in grado di condizionare i nostri ricordi proprio come la felicità, la paura ci guida nel non farci troppo male, il disgusto e disprezzo ci condiziona nelle scelte, la rabbia ci da la carica e difende…
Consigliato, da vedere e rivedere, adulti e bambini!
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6 commenti
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Mi comgratulo con il collega per l’interessante analisi del film che corro a vederlo. Dr. Febo Artabano
Autore
Grazie
Premesso che:
ho tentato due volte di vederlo perciò ho visto solo piccoli frammenti
non mi è piaciuta la velocità dei dialoghi che a mio modo di vedere
stordisce e finisce per banalizzare argomenti che potrebbero essere
interessanti. Cosa che invece apprezzo nell’articolo.
Delle folle di bambini che sono andati a vederlo mi piacerebbe
capire fino a dove è stato compreso o se il livello è semplicemente
quello della storiella della protagonista che cambia casa…
accontentandosi e per il resto si rimanda ad un “Quark” ad hoc.
La superficialità figlia di questi tempi moderni non mi confà.
Paragonerei la visione a “trangugiare un pasto senza mai masticare”,
l’unica conclusione è la morte!
Grazie invece del suo lavoro e dei suoi spunti, Elena
Autore
Grazie a lei per il suo commento
Salve, trovo veramente molto interessante la sua analisi. Avevo intenzione di ispirarmi proprio a questo film per la mia tesi liceale. Lei su cosa mi consiglierebbe di incentrarla principalmente? Avevo pensato all’ importanza dei ricordi base nel processo di crescita e sviluppo di un individuo. Cosa ne pensa?
Autore
Immagino quindi tesi di psicologia….
E’ un bell’argomento quello dei ricordi base ed inevitabilmente porta alla trattazione
delle emozioni e la loro importanza nel condizionare la traccia mnesica.
Magari quando avrà finito la tesi saremmo lieti di leggerla e magari se vuole pubblicarla sul sito.
In bocca al lupo!!