Il Genogramma, un utile strumento per conoscersi, conoscere un individuo e conoscere la famiglia.
“Per esperienza ho appreso che
più un terapista conosce una famiglia,
più la famiglia conosce se stessa,
e che più apprende la famiglia più impara il terapista”
Murray Bowen (1979)
Il Genogramma è un rappresentazione grafica dell’albero genealogico, esso viene spesso utilizzato come strumento di “studio” di una famiglia. E’ molto utile anche perché permette di “vedere” graficamente tutto l’insieme famigliare. Aiutati anche dall’elaborazione visiva è possibile leggere e rileggere connessioni e dinamiche di un individuo e del gruppo famigliare.
Per disegnare il proprio genogramma è possibile farlo utilizzando GENOPRO un utile programma di semplice utilizzo che ci permette di essere molto precisi, altrimenti può essere disegnato a mano rispettando la simbologia.
E’ a Murray Bowen che si fa risalire l’utilizzo del genogramma in psicoterapia (in riferimento alla conferenza sulla terapia familiare del 1967), infatti egli sosteneva che il disagio psichico spesso ha origine dalla mancata differenziazione di un individuo dagli altri ed in particolare dalla sua famiglia. E’ nella famiglia d’origine, infatti, che si avvia il processo di differenziazione del sé e di individuazione che ci dà la possibilità di sentirci uniti in una relazione affettiva significativa che allo stesso tempo ci lascia allontanare da essa, proiettati nella vita, senza sentirci traditori o abbandonati dai nostri famigliari. Bowen parla di triangoli relazionali riferendosi a quelle relazioni avute tra tre membri di una famiglia. Secondo la sua teorizzazione, in ogni sistema relazionale (famigliare, ma anche lavorativo, amicale ecc.) si costituiscono dei triangoli emozionali che possono “bloccare” un soggetto; solitamente nella triangolazione due soggetti sono coalizzati contro un terzo.
Allo stato dell’arte odierno il Genogramma in psicologia può avere innumerevoli metodi di utilizzo e può avere 3 principali obbiettivi :
1. Diagnostico.
Utilizzato dal professionista per riorganizzare e catalogare i dati clinico famigliari anche al fine di avere una visione globale della storia del cliente.
2. Terapeutico. Psicoterapia.
La struttura della famiglia disegnata dal cliente, viene poi accompagnata in seduta, dalla narrazione che egli stesso ne fa e che attraverso la collaborazione dello psicoterapeuta viene analizzata e rielaborata. In questo modo il paziente potrà scoprire i vari schemi famigliari, le varie connessioni trigenerazaionali, le triangolazioni ecc. potendo quindi avere nuove chiavi di lettura della sua storia famigliare.
3. Crescita personale autonoma. Per conoscere se stessi e la propria storia famigliare.
Può essere anche utilizzato in modo del tutto autonomo al fine di rileggere ed avere un quadro più ampio della propria famiglia.
Bibliografia
- Andolfi M., Angelo C., Tempo e mito nella terapia familiare, Bollati Boringhieri, Torino, 1989
- Andolfi M., Il genogramma come mappa dei triangoli intergenerazionali” in Andolfi M. Il colloquio relazionale, I.T.F., Roma, 1994
- Bateson G., Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano, 1976
- Bowen M., Dalla famiglia all’individuo. La differenziazione del sé nel sistema familiare , Astrolabio, Roma, 1979
- Bowen M., “Key to the use of genogram”, in Carter E., McGoldrick M., The family life cicle, Gardner Press, N.Y., 1980
- Bowlby J., Una base sicura, Cortina, Milano, 1989
- De Nichilo M., “Il genogramma vivente”, Terapia Familiare n. 52/1996
- Giusti E., Il Genogramma (con E. Giusti), Integrazione nelle Psicoterapie e nel Counseling, rivista dell’A.S.I.P.C., Roma, 2000
- McGoldrick M. e Gerson F.G., Genograms in family assessment, Norton, N.Y., London, 1985
- Montagano S., Pazzagli A., Il genogramma, Angeli, Milano, 1989
Commenti recenti