MR ROBOT. Tra reale, virtuale, intrapsichico e desiderio di rivoluzione.

MR ROBOT. Una continua oscillazione tra reale, virtuale, e intrapsichico, nutre il nostro desiderio di rivoluzione e ci racconta la psicologia degli uomini che vivono in questo sistema ormai interconnesso alla tecnologia.

Serie TV Anno 2015 – Stati Uniti d’America. Anno 2016 in Italia Genere:Thriller,thriller psicologico,drammatico Stagioni: 3 Episodi: 32 Durata: 40-65 min (episodio) Lingua originale: Inglese
Ideatore Sam Esmail. Interpreti e personaggi: Rami Malek: Elliot Alderson; Christian Slater:  Mr.Robot; Carly Chaikin: Darlene; Portia Doubleday: Angela Moss; Martin Wallström: Tyrell Wellick; Michael Cristofer: Phillip Price; Stephanie Corneliussen: Joanna Wellick; Grace Gummer: Dominique “Dom” DiPierro.
Doppiatori e personaggi in Italiano:
Flavio Aquilone: Elliot Alderson; Alessia Amendola: Darlene; Elena Perino: Angela Moss; Stefano Crescentini: Tyrell Wellick; Christian Iansante: Mr.Robot; Chiara Gioncardi: Joanna Wellick
Produttore esecutivo: Sam Esmail, Steve Golin, Chad Hamilton
Casa di produzione: Universal Cable Productions, Anonymous Content
Prima TV Stati Uniti d’America dal 24 giugno 2015. Rete televisiva USA Network
Prima TV in italiano (pay TV) dal 3 marzo 2016. Rete televisiva: Premium Stories
Prima visione prima TV in italiano (gratuita) Data 15 novembre 2016. Rete televisiva: Italia1

“A volte, sogno di salvare il mondo. Di salvare tutti dalla mano invisibile, quella che ci etichetta con un badge da impiegati. Quella che ci costringe a lavorare per loro. Quella che ci controlla ogni giorno senza che noi lo sappiamo. Ma non posso fermarla. Non sono così speciale. Sono semplicemente anonimo. Sono semplicemente solo. Se non fosse stato per Qwerty, sarei completamente vuoto. Odio quando non riesco a trattenere la mia solitudine. Questi pianti sono diventati troppo frequenti, ormai ogni quindici giorni. (Elliot, 1 puntata, 1 serie)”

Una serie che appassiona, forse perché risveglia l’incoerenza palpabile di questi tempi che sono caratterizzati da una frammentazione dell’Io costante e continua, in un bombardamento di  contraddizioni incoerenti che ci condizionano proprio come avviene nella vita di Elliot il protagonista. Lui ci accompagna in un in un viaggio caratterizzato confusione tra reale e virtuale, tra ciò che è giusto e ciò che è psicopatologico, tra anarchia e dittatura economica, tra sogno e realtà, tra cyber sicurezza e hackeraggio, tra dipendenza ed astinenza, tra amore e odio, tra controllore e colui che viola i controlli ecc.
La serie coinvolge lo spettatore proprio per questa liquidità di confini tra valori opposti e contrapposti. La tecnologia potrà salvarci o ci sta risucchiando illusoriamente? il parallelo tra realtà e fiction si confonde. Spesso durante la visione dei vari episodi ci si ritrova a credere in Elliot e nei suoi fantasmi. Mentre guardiamo Mr. Robot Tanti avvenimenti da noi personalmente vissuti nella realtà possono essere rielaborati.
Realmente esiste Anonymous, questo gruppo è una “anonima” organizzazione libera e controdipendente che rinnega gli attuali valori imposti alla società dai “potenti”, la stessa cosa avviene nella serie con la F Society (“Fuck Society”) nome che esplicitamente invita a “fottere il sistema”, il suo obiettivo è quello di distruggere quel 1% di potenti che con le banche detengono virtualmente il 99% della ricchezza globale. La serie ci coinvolge facendo sognare la rivoluzione e rifacendoci vivere diversi fatti accaduti; finzioni e realtà spesso si sovrappongono e confondono.
Da notare che, La Stampa ha divulgato, nell’estate 2015, la notizia che ci sono stati diversi attacchi informatici con ampia rilevanza mediatica che, sono anche successivi alla trasmissione della serie tv, in particolare:

  • Attacco contro l’agenzia americana che conserva i dati dei dipendenti del governo federale (OPM hack);
  • Attacco contro l’azienda italiana di software spia per governi, Hacking Team;
  • Attacco contro il sito di dating Ashley Madison (nella serie è stato quasi predetto dal regista Sam Esmail che lo aveva inserito nello “script”, poi lo ha tolto e quando poi è avvenuto davvero un attacco al sito di incontri online, lo ha rimesso).

Elliot (Rami Malek), appare affetto da schizofrenia con diverse psicosi, allucinazioni, depersonalizzazione, ansia, paranoia, dipendenza da sostanza, compulsioni, manie di controllo, disturbi di tipo sociale che lo isolano in un mondo distaccato …

La sua infanzia appare caratterizzata da diversi traumi, e durante tutta la serie i suoi spettri, lo inseguono con illusioni, ricordi, paure e scelte radicali proprio come accade in informatica nel sistema binario 0 o 1. Il linguaggio informatico ci accompagna nel mondo degli hacker.
Durante l’intera serie è possibile viaggiare nei vari stati emotivi di Elliot in un viaggio introspettivo denso ed oscuro. Anche l’uso delle inquadrature ci aiuta a vivere in prima persona le stesse emozioni e ansie del protagonista, quasi inseguendolo con la telecamera, a disagio ed impaurito Elliot appare in una parte marginale dello schermo, spesso in basso a sinistra o destra, nei momenti di maggiore paranoia e azione, ritorna al centro della inquadratura nascosto dal cappuccio della sua felpa. Inoltre si rompe la quarta dimensione proprio quando ci coinvolge, Elliot inizia a parlare con lo spettatore cioè noi che siamo solo una invenzione della sua mente:

   “Ehilà, amico. Ehilà, amico? Non mi piace! Forse dovrei darti un nome… Ma è una strada pericolosa. Esisti solo nella mia testa. Ricordiamocelo! Merda! È successo per davvero, sto parlando a qualcuno che non esiste. Quello che sto per dirti è top secret … Si tratta di una cospirazione gigantesca. C’è un gruppo di persone potenti che governano il mondo in segreto. Parlo di gente che nessuno conosce, gente invisibile. L’1% più ricco dell’1% più ricco che giocano a fare Dio senza permesso. E ora credo che mi stiano seguendo.”

Elliott anche nella relazioni che allaccia, continua a confondere la realtà, la fantasia e il virtuale, controlla hackerando la vita virtuale di tutte le persone, scoprendone le reali vite.  Accade questo anche nella relazione con la sua Psicoterapeuta Krista Gordon, infatti egli ne studia la vita intima scoprendo che, il compagno della stessa le mente avendo una famiglia…
Elliot dice alla sua psicoterapeuta “I’m good to reading people”, son bravo a leggere (la vita del)le persone” proprio perché scrutando i vari profili e dati in rete riesce a formarsi un profilo preciso della persona che studia.

Durante la psicoterapia con la dott.ssa Gordon, Elliot continua a coinvolgere lo spettatore palesando le sue paure descrivendo quasi la nostra attuale realtà e riprendendo i nostri attuali interrogativi di vita:

“Krista Gordon: Tu provi tanto dolore, ed è lì che andremo a lavorare. Che cosa c’è nella società che ti delude tanto, me lo puoi dire?
Elliot: Ah, non lo so. Forse è il fatto che tutti pensiamo che Steve Jobs fosse un grande uomo anche dopo aver saputo che ha fatto miliardi sulla pelle dei bambini; oppure che ormai sappiamo che tutti i nostri eroi sono dei falsi, tutto il mondo non è altro che un imbroglio. Ci spammiamo l’un l’altro intere cronache su delle stronzate mascherandole da opinioni, usando i social media come surrogato dell’intimità. Forse abbiamo votato perché fosse così; non con le elezioni ma con le cose, le proprietà, i soldi. Non è una novità, sappiamo perché lo facciamo; non certo perché i libri di Hunger Games ci rendano felici, ma perché vogliamo essere sedati, perché fa molto male non fare finta, perché siamo dei codardi! Fanculo la società!”.

E’ questo l’invito che la serie ci fa, il desiderio che forse tutti dovrebbero avere, cercando di uscire dagli schemi della ripetitività quotidiana, costretti nei nostri “Doveri” quasi privi del libero arbitrio della ribellione nei confronti di chi ci schiaccia, impedendoci di essere chi siamo.

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