Archivio Febbraio 2023

I benefici della vela, “VELATERAPIA”

Neologismo presente nella Treccani (2008):Velaterapia s. f. Terapia che si propone di inserire il paziente in un piccolo gruppo di velisti, con un obiettivo operativo, per ricondurlo all’equilibrio psicofisico.Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è velaterapia-Zinzi-Ettore-psicologo-taranto.jpg

Prima di approfondire l’articolo è importante tenere in considerazione che la Velaterapia in barca a vela, come dal nome si potrebbe dedurre, non è una forma di “terapia vera è propria” quindi sostitutiva alla psicoterapia. La vela può essere utilizzata come complemento ad altre forme di terapia tradizionale.

La scienza spiega bene che andare in barca a vela e praticare qualsiasi altra attività in cui ci si immerge nella natura, ha un grosso potere riequilibrante sia sulla mente che sul corpo; ancora più intense sono le esperienze immersive in cui bisogna anche seguire ritmi e tempi della natura. La vela è un buon “setting” per un “lavoro interiore” che uno psicoterapeuta può rendere ancor più terapeutico (Velaterapia). I vari ed ufficiali programmi riabilitativi e terapeutici che si svolgono a bordo sulle barche di tutto il mondo dimostrano l’efficacia terapeutica di questa attività.

L’uomo ormai si trova costretto a vivere in un ambiente innaturale, artificiale e disturbato da rumori, luci, ritmi, comportamenti che poco hanno a che fare con l’ecosistema e il bioritmo naturale.

Ritornando a vivere in modo più naturale e organizzato seguendone i suoi tempi, ci sono tanti i benefici. 

I BENEFICI DELLA VELA, “VELATERAPIA”

  • Vivere nel “qui ed ora!”
  • Sviluppare le capacità di adattamento.
  • Attenzione selettiva focale e problem solving
  • Sviluppare la Conoscenza e Comprensione dell’ambiente
  • Identificazione del Se
  • Sviluppo del Se corporeo
  • Locus of control
  • Abitudini sane e cura del se
  • Autostima
  • Intelligenza emotiva
  • Relazioni interpersonali
  • Qualità del sonno ed equilibrio ormonale

 

Approfondendo nello specifico:

  • VIVERE NEL “QUI ED ORA!”

La navigazione a vela richiede concentrazione e attenzione, il che può aiutare a liberare la mente dalle preoccupazioni quotidiane e a concentrarsi sul presente (qui ed ora).

  • SVILUPPARE LE CAPACITA’ DI ADATTAMENTO.

Sia a livello corporeo che psichico si è più stimolati ed impegnati nell’affrontare velocemente nuove situazioni trovando il “nostro equilibrio”.  Una bella metafora circa l’adattamento del corpo la troviamo nel lavoro fatto dal nostro sistema vestibolare che ci aiuta a mantenere l’equilibrio e a non cadere; monitorando la posizione spaziale del corpo e i movimenti della barca, il sistema vestibolare si adatta immediatamente al dondolio delle onde facendoci stare in piedi. Stessa cosa accade a livello psichico bisogna riadattarsi alle situazioni, bisogna trovare un ruolo, un nostro spazio, anche il semplice non essere di intralcio ai marinai nelle varie manovre è un lavoro di “coping”. Anche a livello relazionale e intrapsichico bisogna adattarsi e integrarsi nell’equipaggio, e quindi bisogna imparare a seguire il leder quindi il capitano e ancor più in alto la natura. La gestione dei conflitti e la frustrazione del dover convivere in luoghi piccoli è un bel lavoro offerto alla nostra psiche.

  • ATTENZIONE SELETTIVA, FOCALE E PROBLEM SOLVING.

Tra i mille stimoli presenti su una barca bisogna selezionare quelli utili e quindi sviluppare le capacità di “attenzione selettiva”. E’ sempre il sistema vestibolare la nostra metafora, nella coclea i canali semicircolari devono adattarsi durante il dondolio del mare a selezionare l’informazione utile per il mantenimento dell’equilibrio. A bordo ci sono molti stimoli per la nostra attenzione, bisogna spiegare le vele, timonare, fare le manovre, gestire la cambusa, l’equipaggio e tanto altro… ogni singolo compito stimola l’uso “dell’attenzione focale” richiedendoci la concentrazione sul compito. Una buona attenzione focale e selettiva aumenta la nostra efficacia nel “problem solving”. A bordo ci possono essere tanti imprevisti e problemi da risolvere velocemente selezionando nel minor tempo possibile le migliori decisioni da prendere e quindi agire.

  • SVILUPPARE LA CONOSCENZA E COMPRENSIONE DELL’AMBIENTE

La navigazione a vela richiede una conoscenza approfondita dei venti, delle correnti e delle condizioni meteorologiche, il che può aiutare a sviluppare la conoscenza e la comprensione della natura e dell’ambiente circostante.

  • IDENTIFICAZIONE DEL SE

In barca bisogna darsi da fare e quindi esporsi, essendo in un gruppo e in uno spazio ristretto ogni nostra azione ha degli effetti sull’ “ambiente”. Si è stimolati e a volte costretti in modo diretto a considerare i nostri pregi e difetti, e dover riflettere su ciò che si è sbagliato e fatto bene. Bisogna identificarsi e scegliere e definire il nostro spazio e ruolo.    

  • SVILUPPO DEL SE CORPOREO

Nello spazio limitato bisogna meglio calibrare i nostri movimenti, bisogna usare la nostra corporeità senza potercene tirare indietro. Si pensi al semplice uso del winch, quindi l’uso della sua manovella che serve a tendere le cime moltiplicandone la forza, ci aiuta a padroneggiare nell’uso del nostro corpo, della nostra forza e prestazione.

  • LOCUS OF CONTROL

A bordo veleggiando ci si trova responsabili delle nostre azioni e ciò che esse comportano, bisogna comprendere quali sono le nostre e le altrui responsabilità e quindi ciò che è nel nostro controllo o meno, questa consapevolezza vale sia a livello psichico, che prettamente fisico…

  • ABITUDINI SANE E CURA DEL SE

La vita in barca impone ritmi e ruoli che si ripetono. La semplice cura della barca come le pulizie, il tenere in ordine le cime, la cambusa, le vele, il sottocoperta ecc. è routine: la costanza che certi lavori richiedono diviene una abitudine, e sono proprio le abitudini a dare un senso di sicurezza e stabilità contrapponendosi alle incertezze e difficoltà di tutti i giorni. Per l’armatore la barca diviene una estensione del proprio se, qualcosa di intimo che lo definisce, pertanto il prendersi cura della barca diviene un modo per prendersi cura di se.

  • AUTOSTIMA

Riuscire nelle manovre come nel tendere una vela, come anche il gestire le relazioni, le frustrazioni o il padroneggiare situazioni di pericolo ci aiuta nello sviluppo della consapevolezza della nostra efficacia ed efficienza e quindi ci favorisce a meglio sviluppare e padroneggiare la nostra auto stima.

  • INTELLIGENZA EMOTIVA

  In barca bisogna capire, saper controllare e gestire le proprie ed altrui emozioni. Anche il semplice infinito dell’orizzonte può fare un certo effetto emotivo. Durante la navigazione entrano in gioco molte emozioni si spazia da quelle intime e personali a quelle interpersonali. Bisogna capirsi e capire gli altri, fare squadra e raggiungere gli obiettivi. La corretta gestione delle emozioni è fondamentale, la si utilizza per riuscire a orientare il proprio comportamento, la paura ad esempio, se ben gestita è molto utile per tenerci in allerta e non permetterci di compiere errori.         

  • RELAZIONI INTERPERSONALI

Come già evidenziato la convivenza in barca richiede competenze relazionali, per funzionare è obbligatorio che l’equipaggio comprenda e rispetti ruoli, regole, diritti e doveri. Le inclinazioni e attitudini relazionali individuali a bordo emergono velocemente visto che non ci si può sottrarre dall’essere partecipi e pronti all’azione per fronteggiare le incombenze della navigazione.

  • RITMO CIRCADIANO E OROLOGIO BIOLOGICO

Una delle più utili conseguenze della navigazione in barca riguarda la necessità di regolare i nostri ritmi e quindi l’orologio biologico interno con quello della natura. Seguire l’alternanza del giorno con la notte è fondamentale per la nostra salute, ed in barca la natura ci impone questi ritmi, a differenza di quanto ormai accade nella vita quotidiana moderna.

  • QUALITA’ DEL SONNO E RIEQUILIBRIO DELLE FUNZIONI ORMONALI

 Il nostro corpo dovendo sottostare alle leggi della natura ed ascoltandone i suoi cicli regola automaticamente il ciclo del sonno e anche le funzioni ormonali.

Concludo ribadendo che, qualunque sia la ragione per la quale ci si trova su una barca a veleggiare, i benefici sono innumerevoli; ancor più se ne avranno facendolo con consapevolezza e sotto la guida di uno psicoterapeuta che dia un a spinta maggiore alla crescita personale. Una guida che aiuti a trasformare i vissuti che se ne ricavano in nuovi e importanti apprendimenti sia emotivi che cognitivi, utili strumenti per il benessere psicofisico.

 

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