Immaginazione o realtà?
“Ipotesi” sulle cause ed effetti psicologici dell’inquinamento a Taranto. Stimoli ed eventi traumatici subiti e “possibili” reazioni psicologiche dei cittadini.
Nella tabella ho voluto dare sfogo all’immaginazione. Immaginando ed immaginando, in questo gioco, mi sono reso conto che molte volte l’immaginazione si è sovrapposta purtroppo alla realtà e a quello che, a me personalmente ed anche a molti miei colleghi, accade di vedere nella pratica clinica.
Nella tabella seguente sono descritti nella prima colonna una serie di possibili ipotetici stimoli ed eventi traumatici subiti; nell’altra colonna le relative possibili risposte psicologiche dei cittadini di Taranto, allo specifico “caso ILVA”.
Tabella. Stimoli ed eventi traumatici e conseguenti possibili risposte psicologiche. Dr. Ettore Zinzi 2013. Caso ILVA s.p.a. Taranto.
Caso ILVA s.p.a. Taranto | |
Stimoli ed eventi traumatici subiti dalla popolazione | Risposta agli stimoli. Possibili risvolti psicologici |
Privazione della bellezza della natura: vivere ogni giorno circondati da tonalità innaturali scure, con strade, palazzi e tutto ciò che compone alcune zone della città rossi, come le polveri minerali; Il cielo è più grigio, avvolto dai fumi delle ciminiere; Il mare è “tinto” da diverse sostanze rilasciate in esso attraverso gli scarichi e sversamenti; anche l’olfatto viene attivato e bombardato da cattivo odore, con sensazione di pesantezza dell’aria. | “Forze di campo” minacciose. Come rilevato da Kohler (1947) e Asch (1952), in sede di percezione le varie condizioni ambientali e/o meteorologiche risultano colme di caratteristiche psicologiche. E’ presente, in questo caso, il rischio di assumere un tono dell’umore di base deflesso in senso depressivo, congruente all’ambiente; si può vivere un continuo senso di minaccia ed una sensazione di irrealtà, quindi depersonalizzazione e panico. |
Maggiore mortalità nelle aree vicine allo stabilimento siderurgico (scientificamente dimostrato), ma esso continua a produrre, inquinando. | Senso di continua minaccia, paura di essere colpiti da un tumore che impedisce la perfetta integrazione dei dati provenienti dalla realtà con il nostro istinto (desiderio) di vita (frantumazione del sé). Aumento della percezione del rischio. Senso di ingiustizia per la vita umana, adattamento allo stress e sue conseguenze negative, quali: iposensibilizzazione, generalizzazione della risposta al pericolo, disturbi fisici e comportamenti aggressivi (Melber, Nealey, Hammersla e Rankin, 1977; Van der Pligt, 1992; Lima 2004; Moser, 1992) |
Sospetto continuo che organi di stampa, dirigenti aziendali, politici, ricercatori, organi di controllo, abbiano diffuso dati falsi sulla reale situazione ambientale tarantina; che siano stati resi poco chiari e ritardati dati sulle indagini epidemiologiche del territorio; che possano essere stati pagati organi d’informazione, per nascondere notizie. | Sensazione del tradimento subito, mancanza di fiducia sempre più generalizzata, senso di solitudine e rifiuto della realtà, eccesso di rabbia, che può immobilizzare o portare ad atti violenti, o, se ben canalizzata, sviluppare comportamenti adattivo/riparativi: vedi i Banners “ti svegli ogni mattina respirando la diossina” di Sensibilizzazioni Libere e Concrete; successivamente la formazione del movimento Altamarea, poi del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, Taranto respira ecc. (questo sembra uno dei passi più impegnativi da parte di un cittadino, a causa della sua ormai totale mancanza di fiducia nel prossimo, che gli impedisce la lotta congiunta, nel tentativo di risolvere il problema). |
Diossina ed altri inquinanti nel latte delle mamme tarantine. | Autopercezione dell`essere malati, rabbia per la violazione di uno dei diritti fondamentali dell’uomo: “La salute e la vita umana sono beni primari dell’individuo, la cui salvaguardia va assicurata in tutti i modi possibili”; percezione maggiore del rischio, frustrazione, impotenza, mancanza della speranza di autorealizzazione e rassegnazione (o lotta) anche per le generazioni future; attacchi di panico senso di pericolo, sensazione di non avere il diritto naturale di vivere e avere figli e quindi una famiglia sana. |
Abbattimento di diversi capi di bestiame contaminati e, quindi, quasi scomparsa di un’occupazione dalle origini antiche sul territorio: l’allevamento di bestiame. | Senso di maggiore disgregazione della propria identità; scomparsa dell’identità di “pugliesi”, da sempre dediti alla produzione di formaggi e carni locali. |
Inquinamento anche delle lumache ed dei molluschi, comprese le famose cozze tarantine, mandate in smaltimento agli inceneritori. | Anche uno dei più importanti simboli della nostra identità, la cozza tarantina, viene a cadere. C’è il rischio che un’antica occupazione, come quella del “cozzarulo” possa essere persa. Tutto questo aumenta la disgregazione dell’identità, porta ad essere sempre più svalutati e sottomessi, con conseguente abbassamento dell’autostima, pessimismo e atteggiamento di sottomissione e frustrazione (o ribellione). Aumento della percezione del rischio. |
Conoscenza che nel 2012 il fondatore del gruppo ILVA s.p.a., Emilio Riva, il figlio Nicola (datosi in latitanza) e altre figure dirigenziali, sono stati indagati o arrestati, con l’accusa di disastro ambientale colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico. | Dopo l`iniziale e passeggero senso di giustizia, si avverte l’assenza di valori morali, per soli fini economici, delusione, sconforto, perdita di fiducia, rabbia, impotenza, aumento della percezione del rischio, con paura di essere in pericolo, ma con difficoltà di localizzazione dello stesso, ansia, attacchi di panico, insonnia ecc. |
Conoscenza dai mass media che Giovanni Florido (Pd) e Michele Conserva (ex assessore dell’ambiente della Provincia di Taranto) sono stati accusati di aver cercato di convincere, con manovre illecite, dirigenti del settore ecologia e ambiente di Taranto a smaltire rifiuti industriali e polveri inquinanti nella discarica “Mater Gratiae”. | Si è frantumata la nostra “identità di luogo e sociale”, con conseguenti problemi di integrazione del sé. I nostri politici, coloro che noi abbiamo scelto per difendere i nostri diritti ci hanno tradito! Delusione, sconforto, perdita di fiducia, rabbia, impotenza, paura. |
Conoscenza che chi era al massimo delle cariche statali, il Ministro dell’Ambiente Clini, abbia potuto tradire le aspettative del Governo e dei cittadini con il rilascio dell’Autorizzazione Integrata, ambientale ecc. Messa in dubbio da parte di qualcuno dell’operato della “Giustizia” (vedi il Giudice Patrizia Todisco, che negli atti processuali riporta, riferendosi ai dirigenti dell’ILVA: “avendo i predetti deciso di proseguire la produzione con gli stessi sistemi già ritenuti insufficienti a contenere i gravi fenomeni d’inquinamento ambientale, non esperendo ulteriori e più radicali interventi, si può senz’altro ritenere che la condotta degli stessi è senz’altro supportata dall’elemento psicologico del dolo”; | Perdita del senso di giustizia, di fiducia con conseguente senso di solitudine e visione pessimistica della vita, sentendosi costretti a vivere in modo passivo. |
“Ricatto” occupazionale, che costringe a vivere un paradosso, trovandosi costretti a sceglie o il Lavoro o la Vita. | Un vero e proprio “conflitto psichico”. Ci si sente costretti nella condizione di dover scegliere un proprio diritto costituzionale per rifiutarne un altro: entrambe le scelte portano ad un pericolo. Si subisce la frantumazione dell’identità sociale: si costringe i cittadini a spaccarsi in due gruppi, che chiedono l’un 1’altro la negazione di un diritto fondamentale (diritto alla vita o al sostentamento). Aumento della percezione del rischio (Zhengtao Lia, Henk Folmera, b, Jianhong Xue, 2014). |
Divieto del sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, all’accesso alle aree verdi del rione Tamburi, perché contaminate da berillio e altri inquinanti; divieto delle inumazioni nel vicino cimitero (nel 2010 e 2012). | Percezione del rischio (Lazarus e F Folkman, 1984) e sue conseguenze, come: sensazione di allarme, pericolo, panico, impotenza, adattamento allo stress: ulteriori conseguenze negative, quali iposensibilizzazione, generalizzazione della risposta al pericolo, disturbi fisici, comportamenti aggressivi (Melber, Nealey, Hammersla e Rankin, 1977; Van der Pligt, 1992; Lima 2004; Moser, 1992). |
Morte di più familiari e amici. Molte delle famiglie presenti sul territorio presentano diversi casi di parenti colpiti da tumore. |
Accade che non si ha la possibilità di elaborare un lutto che ci si ritrova nel doverne affrontare altri, rischiando quindi la cronicizzazione dei disturbi emotivi. Aumento della percezione del rischio (Zhengtao Lia, Henk Folmera, b, Jianhong Xue, 2014). |
Ritorno in libertà del patron, Emilio Riva ora deceduto, di suo figlio Nicola e dell’ex direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso: ad un anno esatto dall’arresto per disastro ambientale, i tre sono usciti di prigione per decorrenza dei termini di custodia cautelare 26/07/2013. | Quando sembrava di essere sempre più vicini alla “giustizia divina”, con la scarcerazione dei presunti colpevoli, si è presentato forte il senso di ingiustizia, in quanto la fabbrica continua a produrre e le persone continuano a morire. L’impotenza rende impossibile la razionalizzazione della realtà. I nostri cari vivi e morti non potranno essere riscattati. La frammentazione del principio di “realtà buona” viene sostituito da quello di realtà cattiva, pericolosa, ingestibile. Le varie sintomatologie dei vari eventi traumatici sopra descritte si acutizzano. |
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Ettore Zinzi.
Scarica l’EBOOK:
“INQUINAMENTE”. Psiche ed inquinamento. Immaginazione o realtà?
“Ipotesi” sulle cause ed effetti psicologici dell’inquinamento. Stimoli ed eventi traumatici subiti e “possibili” reazioni psicologiche dei cittadini.
ISBN: 9786050369953
Editore: Narcissus Self Publishing
Data di pubblicazione: 2015
Per approfondimenti sulla possibile connessione tra la psiche e l’inquinamento leggi anche gli articoli:
1 – Psicologia Ambientale. Interdipendenza tra ambiente e uomo.
2 – Ambiente e identità. Gli effetti psicologici dell’inquinamento
- Identità di sé
- Identità sociale
- Identità di luogo
- Stress ambientale/Frustrazione
- Stress e impotenza appresa
- Effetti dovuti allo stress/inquinamento ambientale
-sulla fisiologia
-sulle relazioni interpersonali
-sui compiti cognitivi
-sui comportamenti
-sulla psiche - adattamento allo stress
- percezione del rischio Ambiente e identità. Gli effetti psicologici dell’inquinamento.
3 – Ecco qui di seguito una raccolta delle poche ricerche scientifiche sull’argomento:
- l’inquinamento può causare Autismo e Schizofrenia
- Inquinamento e stress in gravidanza hanno effetti negativi sui bambini.
- L’inquinamento scatena reazioni di ansia e paura
- L’inquinamento nuoce al cervello e alla memoria
- La riduzione dell’inquinamento atmosferico migliora la felicità
4 – Il Caso (ILVA e non solo) Taranto (INQUINA-MENTE) Immaginazione o realtà? “Ipotesi” sulle cause ed effetti psicologici dell’inquinamento a Taranto. Stimoli ed eventi traumatici subiti e “possibili” reazioni psicologiche dei cittadini.
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