EMOZIONE
“REAZIONE AFFETTIVA INTENSA, ACUTA O DI BREVE DURATA DETERMINATA DA UNO STIMOLO” (U.Galimberti,1992).
L’emozionarsi crea su di noi diverse “attivazioni”che in un determinato momento smuovono il nostro tono di base emotivo (omeostasi).
L’emozione interessa l’individuo globalmente, la reazione emotiva infatti è di 3 tipi:
1—Fisiologica
Essa a sua volta si divide in:
- Motoria (attacco-fuga)
- Vegetativa (il cuore, i vasi sanguinei, l’iride, i muscoli ciliari, i muscoli del pelo, vari organi toracici, addominali e le principali ghiandole del corpo, le cui attività sono definite involontarie. Esse, perciò, sfuggono al controllo della coscienza ed hanno una regolazione che si può dire automatica.
- Sensoria (freddo, amaro in bocca..)
2—Espressiva (fronte e sopracciglia, occhi, naso, bocca, corpo, voce…)
3—Psicologica (vissuti interni, pensieri…)
Le emozioni si elaborano a più livelli, si avrà inizialmente una risposta rapida e inconsapevole seguita dalla risposta mediata dal pensiero quindi più lenta.
Essere consapevoli di questo ci fa capire l’importanza del saper “sentire e gestire” le emozioni, potendo così prevenire le risposte e meglio gestire le risposte già “preinnescate”.
TEORIE SULLE EMOZIONI
Negli anni 1884-1885, uno psicologo americano, William James, e uno psicologo danese, Carl Lange, pur se non in accordo resero nota una analoga teoria sull’emozione.
Secondo tale teoria l’emozione corrisponde con l’esperienza della modificazione somatica:
alla percezione dello stimolo corrispondono modificazioni corporee; sarà poi la coscienza di questa modificazione a costituire l’emozione come fatto psichico.
Quindi il riconoscimento dell’emozione avviene dopo il
cambiamento fisiologico.
Cannon e Bard (1911), invece sostenevano che l’emozione è indipendente dalla modificazione somatica:
la percezione dello stimolo secondo questi autori, attiverebbe l’ipotalamo suscitando l’emozione che, a sua volta, provocherebbe cambiamenti sia somatici che comportamentali.
La classificazione delle emozioni definite come primarie, ovvero non scomponibili in altre emozioni, varia in rapporto alla teoria di riferimento che prendiamo. Due teorie piuttosto diffuse sono quelle di:
Entrambi suddividono le emozioni in Primarie (di base) e in Secondarie (svariate combinazioni tra emozioni primarie). Loro sottolineano il ruolo comunicativo delle emozioni (seppure da differenti punti di vista) in linea con le teorie e ricerche di Darwin (che hanno ricevuto numerose conferme).
Si distinguono quindi delle Emozioni di base:
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