Categoria: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

Epic fall! “Dr WEB Google” il medico fai-da-te: Auto Diagnosi facilmente sbagliate.

Epic fall! “Dr WEB Google” il medico fai-da-te!
Le Auto Diagnosi sono facilmente sbagliate e facilitano la “Cybercondria”.

take-care-new-media dr Ettore-Zinzi-Psicologo-psicoterapeuta-tarantoIl web sta modificando sempre più il nostro modo di vivere, scompaiono i libri dai nostri scaffali lasciando spazio a smartphone, Tablet, smartTv, laptop, pc ecc. Cuciniamo chiedendo consigli ad un tablet; attraverso il telefonino monitoriamo le nostre attività fisiche, il sonno ecc.; effettuiamo pagamenti e acquisti ovunque ci troviamo; lavoriamo dappertutto grazie ad una connessione ed un apparecchio multimediale: tanti e ancora tanti altri nuovi modi di vivere grazie alla tecnologia e al WEB!

Anche il mondo delle relazioni è stato abbastanza “sconvolto”. Si è quindi iniziato a fare “conoscenza” e scambiare opinioni nel mare dei forum, delle chat, delle video-chiamate e videoconferenze, dei social network e via dicendo.
Oggi ci si incontra anche senza essere fisicamente insieme, anche la parola “amico” grazie ai vari social network ha mutato il suo significato, in quei “mondi liquidi” ci si definisce “amici” pur senza mai esserci stretti una mano, dati un abbraccio vero…
In questo turbine di sconvolgimenti, non tutti utilizzano i media in modo adattivo, c’è chi si lascia assorbire lasciando via via sciogliere la sua vera fisicità, quindi perdendo libertà di movimento fuori dallo schermo.

Il cambiamento nel mondo delle relazioni interpersonali interessa anche il confronto che ognuno di noi ha nella sua vita, anche con i professionisti. Si affida il proprio allenamento non più ad un personal trainer ma ad una applicazione su smartphone, si chiedono consigli nei forum ecc.
Come confermato dalle ricerche scientifiche e anche dall’osservazione diretta, durante la pratica professionale, spesso gli utenti del web cercano diagnosi e cure ai loro problemi attraverso il web.
I motivi di questa nuova tendenza spesso sono sia la possibilità di anonimato in quanto è più facile aprirsi e confidare i propri intimi problemi al Dr Web; e sia il fatto che siamo un po’ tutti sfiduciati dalle “istituzioni”, preferiamo fare con la “nostra testa”; oltretutto ormai una ricerca sul web è a portata di mano e non costa niente.
Molti previa auto-diagnosi in internet, si recano dal medico convinti di avere già in tasca una diagnosi.
Coloro che si preoccupano sulla loro salute o che hanno uno specifico problema, si accingono al web per ricercare una diagnosi. L’utente, al fine di comprendere il suo disturbo consulta blog, forum, siti di medicina e psicologia che forniscono ai pazienti delle possibili auto-diagnosi. C’è da sottolineare che queste persone si trovano in un momento psicologico particolare, spesso pregno di preoccupazione, paura, incertezza, urgenza ecc. pertanto è facile che si lascino condizionare dalle varie informazioni reperite. Personalmente sconsiglio ai miei clienti di effettuare ricerche finalizzate all’autodiagnosi, spesso infatti ci si convince di cose errate e si aumenta la propria preoccupazione inutilmente.
Qui di seguito proverò ad elencarne i motivi.

1. Una buona relazione con il professionista è necessaria in ogni percorso di cura.
2. Una buona ricerca in rete, richiede un certo grado di conoscenza logica ed informatica, è importante saper discriminare e capire se si naviga in siti affidabili, se quello che si legge è semplice pubblicità, ecc.
3. E’ necessario uno specialistico livello di conoscenze generali, proprio per comprendere la varia terminologia scientifica nonché il “profondo” significato di ciò che si sta leggendo, per questo la diagnosi si fa insieme al professionista.
4. L’emotività anche se differentemente vissuta da ognuno di noi ne influenza sicuramente la ricerca e la suggestionabilità individuale. E’ infatti assolutamente sconsigliato agli ansiosi ed ipocondriaci effettuare ricerche di auto-diagnosi, avrebbe solo la funzione di aumentare le paure ed ansie, si pensi a quante nuove malattie un ipocondriaco può autodiagnosticarsi in rete. Spesso ci si convince di avere mali incurabili.
5. E’ importante evidenziare che gli stessi motori di ricerca, offrono risultati personalizzati in base alle proprie preferenze e gusti analizzati e memorizzati dai cookie, quindi non avremo mai risultati effettivi di una ricerca…
6. Il media internet offre un terreno fertile per lo sviluppo di compulsioni. Molti passano diverse ore alla ricerca di informazioni in modo compulsivo (Overload of Informations).
7. Capita di imbattersi in forum in cui i pazienti oltre a condividere le personali esperienze, si scambiano “ricette mediche” e consigli su come curarsi pur non avendone alcuna competenza, ma solo perché immedesimanti all’ “io di gruppo” portatore delle stesse difficoltà.
8. È molto più facile leggere il malcontento degni utenti i quali sono veramente bisognosi di “postare” a tutti la loro insoddisfazione e rabbia a differenza dei soddisfatti che si godono la guarigione. Sono infatti numerosi gli internauti che attraverso dei siti si rivolgono ad un professionista per cercare di chiarire i propri dubbi di natura psicologica, indirizzando domande scritte dirette ai professionisti sanitari che collaborano con questi siti. Questi inconsapevoli della funzionalità del mezzo che utilizzano credono di essere veramente stati da un professionista. Ma senza il “necessario” intervento “vis a vis”, naturalmente non riescono a risolvere le proprie difficoltà.

E’ comunque opportuno precisare che non bisogna però generalizzare commettendo l’errore di pensare che tutta l’informazione che viene fruita sul web sia dannosa per le persone. Piuttosto la causa di errori sta nel fatto che non tutti usano in modo appropriato questo strumento. Bisogna essere consapevoli dei limiti della comunicazione non fisica ma mediata da computer e che quindi essa non può in alcun modo sostituire completamente quella “face to face”. Esistono molti siti seri che ospitano articoli redatti da medici specialisti che danno utili consigli su sintomi e malattie. Soprattutto, offrono la possibilità di ricercare sanitari specialisti operanti nella provincia di appartenenza. E’ evidente che internet è una grande opportunità offerta all’uomo, ed in questo caso deve avere la funzione di agevolare il contatto tra il professionista ed il cliente e non limitarlo. Il contatto vis a vis deve comunque sempre esserci! Il professionista ha bisogno di vedere materialmente il suo cliente nelle sue fattezze, problematiche, osservando i suoi tempi, atteggiamenti espressioni ecc.

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Trucco per “vincere” alle aste al centesimo MadBid, PrezziPazzi, Bidoo, Wellbid, Vincycorporation, Quibids, Swoggi…

NUOVE DIPENDENZE
Le aste “al centesimo”/“(gu)Aste (A)Sociali”/” “shopping compulsivo”
Trucco per “vincere” alle aste al centesimo MadBid, PrezziPazzi, Bidoo, Wellbid, Vincycorporation, Quibids, Swoggi…
Sistemi per vincere alle ASTE AL CENTESIMO pur non giocando.
"SMETTI E VINCI" è infallibile! pur non giocando, avremo già vinto i nostri soldi non giocati, in questo modo potrà avere la possibilità di metterli da parte e utilizzarli per la concreta realizzazione dei nostri sogni.“SMETTI E VINCI” è infallibile! Sistema per vincere alle ASTE AL CENTESIMO pur non giocando, avremo già vinto i nostri soldi non giocati, in questo modo potrà avere la possibilità di metterli da parte e utilizzarli per la concreta realizzazione dei nostri sogni.

Nuove esche per i compulsivi.
Come dimostrato da tempo divagano i modi in internet, per sfruttare le debolezze e sogni di qualcuno, vedi ad esempio, il poker online, le slot, i Gratta e VINCI, l’illusione della vincita, il bombardamento dei media che lo hanno reso anche, una modalità comportamentale seppur nociva lecitamente accettata.
Oggi a questa lunga sfilza di siti che offrono la possibilità di “sognare” si è aggiunto MadBid, PrezziPazzi, Bidoo, Wellbid, Vincycorporation, Quibids, Swoggi
Queste aziende, hanno trovato un nuovo modo per fare spendere compulsivamente soldi alle persone. Il modo in cui funzionano queste aste, induce alla compulsività, quindi slatenetizza i tratti compulsivi in soggetti con discontrollo degli impulsi.
L’interazione Uomo-Macchina, le continue puntate scandite da un timer con conto alla rovescia, il marketing pubblicitario, effettuato sulle maggiori testate giornalistiche, sono la perfetta esca per “allevare” consumatori con la compulsione al “click”.
Facendo qualche calcolo emerge che, queste aste al centesimo, su ogni oggetto hanno elevatissimi margini di guadagno e potere di controllo delle aste. In alcuni casi, le aste vengono bloccate in una fase di stallo e non sono più visibili nel sito, o comunque il gestore ha il potere di ritirare gli oggetti dall’asta senza risarcire chi ha già puntato diversi centesimi. L’unico vincitore può risparmiare, ma gli utenti che hanno perso, hanno finanziato anche circa 5 volte il valore reale dell’oggetto. Questo significa che se “vinco” un telefonino del valore di 100 euro il sito ne guadagna anche 500 (circa 4000 puntate).
A differenza delle aste classiche nelle quali l’utente non spende niente per fare una offerta, nelle aste al centesimo ogni offerta viene pagata, c’è chi vince e c’è chi perde, si potrebbero quindi paragonare ad un gioco d’azzardo.
Come già provato con il GAP, gioco d’azzardo patologico gli ingredienti che inducono dipendenza sono: Condizionamento con rinforzo casuale, la pubblicità e la tendenza dell’individuo al discontrollo degli impulsi, ansia ecc.
Essi hanno grande influenza nello sviluppo della compulsione al gioco.
Con il condizionamento con rinforzo casuale e/o intermittente, come dimostrato in laboratorio, è possibile indurre comportamenti compulsivi in cavie da laboratorio, le quali sono indotte a ripetere un comportamento (es. premere una leva) al fine di vincere un premio, il quale però è offerto in modo casuale (tanto da spingere la cavia a premere sempre la leva sperando che prima o poi cada il cibo). Ecco qui di seguito un riadattamento del diagramma di Giovanni Serpelloni (Dipartimento Politiche Antidroga), disponibile on line dal febbraio 2013, modificato dal dr E. Zinzi.:

impulsività-e-gap-riadattamento-zinzi-genesi-del-gap2Uno dei vari siti su citati di aste al centesimo recita:

Punta Responsabilmente.
I siti di aste online sono un modo divertente ed entusiasmante per acquistare prodotti. Noi vogliamo fornire esattamente questo tipo di esperienza, positiva e divertente, a tutti i nostri clienti. E’ per questa ragione che incoraggiamo sempre tutti i nostri clienti a puntare responsabilmente.
Rischio di Dipendenza
Noi consapevoli che c’e il rischio, sebbene remoto, che prendere parte a delle aste a tempo può portare alla dipendenza e creare sofferenza per se stessi e per gli altri. Questo può accadere se l’Utente spende troppo tempo sul sito, riducendo contestualmente il tempo speso con amici e parenti. E’ nostro dovere quindi informare tutti i nostri utenti per fare in modo che abbiamo la migliore esperienza possibile con il sito.
Linee Guida
Prenditi il tempo di leggerti queste linee guida:
1. Prendi delle pause tra un’asta o l’altra. Usa l’autopuntata piuttosto che concentrarti unicamente sul timer dell’asta.
2. Decidi in anticipo il tuo budget mensile che intendi spendere, e attieniti a quello.
3. Prima di partecipare a qualsiasi asta, decidi in anticipo il numero di crediti che intendi utilizzare puntando, e attieniti a questo limite.
4. Mai partecipare alle aste sotto l’effetto di alcol o medicinali o quando ci si trova in uno stato depressivo.
5. Punta manualmente solamente quando si é pienamente svegli e concentrati.

Il trucco per vincere al MadBid, PrezziPazzi, Bidoo, Wellbid, Vincycorporation, Quibids, Swoggi… dopo questa lettura è ormai evidente? Vero?
Questo trucco era stato già svelato in precedenza, nell’articolo “Trucco per vincere in modo matematico al gioco Sisal “VinciCasa”, trucco che attualmente fa stare bene tante persone.
Ormai, sono palesi le probabilità di vincita e PERDITA ed anche i meccanismi che tendono a patologizzare i giocatori, il trucco matematico per vincere è alla portata di tutti.
Il sistema, per essere forse sicuri di “vincere” al 99% dei casi, ci è stato, da diverso tempo, suggerito da un genio, Albert Einstein, Ideatore della Teoria della Relatività. Parlando di gioco con vincite in denaro disse:
“Non puoi mai battere un tavolo da roulette, a meno che non rubi i soldi da questo”.

Come Albert Einstein ha svelato, l’unico modo per vincere a questi giochi di fortuna è levare direttamente i soldi dal banco, quindi, ci sono due modi per vincere:
1. Rubare i soldi del banco, attenzione è illegale ed altamente sconsigliato, da non fare mai, in nessun caso;
2. Levare “i nostri” soldi dal banco, per fare questo basta non giocare, così noi “vinceremo” i soldi non giocati.

Il “sistema” SMETTI E VINCI !! è il miglior modo per non sperperare soldi, sentirci indipendenti e non sentirci anestetizzati dal sistema delle vincite a premi che spesso, cattura migliaia di persone lasciandole inermi di fronte alle avversità della vita, lasciandole speranzose di poterla cambiare guardando uno schermo, grattando dei biglietti, giocando numeri, pigiando bottoni ecc.

“SMETTI E VINCI” è infallibile!
pur non giocando, avremo già vinto i nostri soldi non giocati, in questo modo si potrà avere la possibilità di metterli da parte e utilizzarli per la concreta realizzazione dei nostri sogni.
SMETTI E VINCI GAP dipendenze da gioco dr Ettore Zinzi gioco d'azz
Ovviamente dopo diversi tentativi personali non fruttuosi, quindi senza riuscire da soli a smettere di spendere soldi, è consigliato rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato.

Filippo Petruccelli, docente di Psicologia della Comunicazione ed esperto di dipendenze patologiche, recita: “la capacità del web di offrire una risposta rapida e illimitata a ogni richiesta rende particolarmente vulnerabili i soggetti incapaci di una sana gestione degli impulsi”. Petruccelli conclude: “la coazione al gioco d’azzardo online può essere paragonata a una raffica di piccoli reati d’impeto nei confronti di se stessi: non è altro che un’inadeguata strategia individuale per lenire l’ansia.”
Nicola Boccola – 12 gennaio 2012 (Tratto da Il Fatto Quotidiano)

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