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Rischio di disturbi psicopatologici per i pazienti affetti da MORBO di PARKINSON trattati con alti dosaggi di farmaci agonisti dopaminergici. S può assistere alla comparsa di disturbi che vanno dalla depressione alla compulsione.
Nel 1999 i farmaci contro il Parkinson entrarono in commercio, questa data rappresentò un cambiamento significativo nel trattamento di questa malattia, infatti l’attenzione si pose sugli effetti “miracolosi” che essi provocavano sui disturbi motori, ma allora i relativi bugiardini non riportavano tutti gli effetti collaterali che questi farmaci provocano. Fu proprio nel 2005 che grazie alle segnalazioni dei vari pazienti e gli approfondimenti scientifici che si conobbero e quindi introdussero nei bugiardini altri effetti collaterali di tipo psico-comportamentale.
Rischio di sindrome compulsiva da gioco d’azzardo (GAP) [Avanzi et al., 2006; Grosset et al., 2006; Voon et al., 2006; Weintraub et al., 2010], shopping compulsivo (Weintraub et al., 2010), dipendenza da internet, bulimia (Weintraub et al., 2010), atteggiamenti sessuali caratterizzati da ipersessualità (Cannas et al., 2007), aumento della libido (Weintraub et al., 2010), turbe dell’appetito, punding (comportamento stereotipato che caratterizzato dall’impulso di maneggiare, riordinare e catalogare senza apparente motivo oggetti come orologi, radioline, computer o altri piccoli strumenti meccanici, oppure ripulire oggetti, gioielli, allineare pietre o altre piccole cose comuni, collezionismo incontrollato)[Miyasaki et al., 2007], bisogno irrefrenabile di cantare, l’acatisia (stato psicofisico di discontrollo caratterizzato da tensione e irrequietezza psicomotoria che rende difficoltoso il mantenimento di una posizione di riposo),tendenza a fare scorte di farmaco e compromissione sociale fino ad arrivare a vere e proprie psicosi. Queste ossessioni presentano inoltre spesso conseguente alternanza di sindrome depressiva nelle “fasi off” del paziente, dato il senso di colpa e la consapevolezza di aver agito senza controllo le proprie compulsioni.
Sono questi i disturbi che ad oggi le ricerche sperimentali hanno confermato come conseguenza delle possibili alterazioni della funzione dopaminergica (DDS Dopaminergic Disregulation Syndrome) [Giovannoni et al., 2000; Pezzella et al., 2005] nei nuclei della base causate dalla neurodegenerazione legata alla malattia, oltre al fatto che sembra anche molto influente la precedente tendenza del soggetto a disturbi dell’umore, ansia, distimia ecc.
Dagli studi (Dooneif et al. 1992) è emerso che circa il 40 – 47% dei malati di Parkinson soffre di Depressione e spesso si tratta di distimia (forma di depressione lieve) o depressione maggiore (forma grave e persistente di depressione), più raramente di disturbo bipolare (alternanza di periodi di depressione con altri di esagerata eccitazione e mania) [Pavan, et al., 1999].
In base ai casi clinici studiati sono stati individuati i seguenti criteri diagnostici del DDS o sindrome della disregolazione dopaminergica:
a) risposta alla levodopa;
b) uso di dosi superiori a quelle necessarie;
c) disfunzione sociale o occupazionale;
d) presenza di disturbo ciclico dell’umore (fasi “off/on”);
e) comparsa di sindrome di astinenza ai tentativi di sospensione delle ossessioni;
f) durata di almeno sei mesi.
Spesso accade che il malato non viene sufficientemente informato su questi effetti collaterali e quindi si ritrova a fare i conti con gravi sensi di colpa per comportamenti che egli stesso giudica sbagliati ma che non sa controllare e nemmeno giustificare. Ne paga le spese anche la famiglia che dall’iniziale tendenza a soffrire in silenzio passa alla colpevolizzazione del malato. In virtù di quanto riportato appare evidente che in questi casi è necessario un intervento pluridisciplinare in cui quindi dovrebbero intervenire:
• Medico generico. Al fine di indirizzare i pazienti agli specialisti più indicati.
• Neurologo. Al fine di effettuare una buona diagnosi e ricerca.
• Psichiatra. Al fine di affinare la diagnosi, la ricerca, la cura e la somministrazione di farmaci.
• Psicologo, Psicoterapeuta. Al fine di favorire:
– il riconoscimento delle emozioni per meglio metterle in correlazione con i pensieri e comportamenti
– lo sviluppo di abilità di comunicazione e di problem solving
– la pianificazione e organizzazione di obiettivi personali
– l’uso di tecniche di Training, rilassamento corporeo e di respirazione
– la prevenzione dei disturbi compulsivi
– il supporto e alla psicoeducazione del sistema famiglia
-negli accompagnatori, operatori, migliori e più professionali modalità di gestione del paziente.
Bibliografia
• Avanzi M, Baratti M, Cabrini S, et al. Prevalence of pathological gambling in patients with Parkinson’s disease. Mov Disord 2006;21:2068-72.62
• Cannas A, Solla P, Floris G, et al.Othello syndrome in Parkinson’s disease without dementia. Neurologist 2009;15:34-6
• Cannas A, Solla P, Floris GL, et al. Aberrant sexual behaviours in Parkinson‘s disease during dopaminergic treatment. J Neurol 2007;254:110-2
• Dooneif G, Mirabello E, Bell K, et al. An estimate of the incidence of depression in idiopathic Parkinson’s disease. Arch Neurol. 1992;49:305–7.
• Giovannoni G, O’Sullivan JD, Turner K. Hedonistic homeostatic Dysregulation in patients with Parkinson’s disease on dopamine replacement therapies. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2000;68:423-8
• Grosset KA, Macphee G, Pal G, et al. Problematic gambling on dopamine agonists: not such a rarity. Mov Disord 2006;21:2206-8.
• Miyasaki JM, Al Hassan K, Lang AE, et al. Punding prevalence in Parkinson’s disease. Mov Disord 2007;22:1179-81.
• Pavan, L., Torta, R., Catalano, M., Novelli, E. & Colombo, G. (1999). Disturbi mentali in relazione ad altre malattie. In Cassano, G.B, Pancheri, P. (a cura di), Trattato Italiano di Psichiatria (seconda edizione). Milano: Masson.
• Pezzella FR, Colosimo C, Vanacore N, et al. Prevalence and clinical features of hedonistic homeostatic dysregulation in Parkinson’s disease. Mov Disord 2005;20:77-81. Rabey JM. Hallucinations and psychosis in Parkinson’s disease. Parkinsonism Relat Disord 2009;15:S105-10.
• Potenza MN, Voon V, Weintraub D. Drug insight: impulse control disorders and dopamine therapies in Parkinson’s disease. Nat Clin Pract Neurol 2007;3:664-72
• Voon V, Hassan K, Zurowski M, et al. Prevalence of repetitive and reward-seeking behaviours in Parkinson’s disease.Neurology 2006;67:1254-7
• Weintraub D, Koester J, Potenza MN, et al. Impulse control disorders in Parkinson disease: a cross-sectional study of 3090 patients. Arch Neurol 2010;67;589-95.
Permalink link a questo articolo: https://www.psicologo-taranto.com/2015/03/16/parkinson-psicopatologia/
L’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia propone e promuove dal 2012 il progetto ” OTTOBRE MESE DEL BENESSERE PSICOLOGICO IN PUGLIA “. Come lo stesso sito dell’ordine riporta: “Tale iniziativa risponde al bisogno di diffondere la cultura del benessere psicologico e promuovere la professionalità dello psicologo nella regione Puglia. La centralità del ruolo dello psicologo è indiscutibile se si fa riferimento al concetto di Salute, intesa come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non alla semplice assenza di malattia”(OMS).”
A sostegno di questa iniziativa il dr Ettore Zinzi Psicologo Psicoterapeuta anche quest’anno nel mese di ottobre 2014 partecipa a questa iniziativaprima consulenza conoscitiva gratuita, per un eventuale avvio di una psicoterapia o percorso di crescita, consulenza, percorso di recupero dalla dipendenza da gioco ecc.
riceve previa prenotazione telefonica, chiamando al 3477604431
Possibilità di contatto tramite e-mail scrivendo a : ettorezinzi@msn.com
Svolge attività della libera professione a :
– Taranto (741231)—Via Campania,10
– Palagiano (74019)—Via Segni angolo Via Pertini
Il dr. Zinzi ha partecipato anche al mese (ottobre) del benessere psicologico 2013.
Prima consulenza conoscitiva gratuita, riceve previa prenotazione telefonica, chiamando al 3477604431
Possibilità di contatto tramite e-mail scrivendo a :
ettorezinzi@msn.com
Svolge attività della libera professione a :
– Taranto (741231)—Via Campania,10
– Palagiano (74019)—Via Segni angolo Via Pertini
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Essere consapevoli ci aiuta a crescere. L’industria del gioco, sembra “tessere la sua ragnatela” di accordi e leggi proprio “per catturare sempre più giocatori” (circa 800mila). Essere dipendenti da gioco significa avere sempre il bisogno di giocare tanto da non riuscire a fare altro e quindi rimanere impigliati in questa “ragnatela”. Grazie all’era dell’informazione ormai tutti sappiamo che esistono vari modi per uscire da questa morsa, curarsi con una Psicoterapia rappresenta una valida alternativa alla dipendenza, un luogo dove non si gioca passivamente ma piuttosto ci si mette in gioco.
Possiamo conoscere i nostri mali anche dalla loro storia.
Un tempo esisteva la tombola, un gioco di origine popolare, spesso praticato nelle sale parrocchiali, nei centri di ritrovo per anziani, nei circoli….
Dal 1997 il business del “gioco d’azzardo di Stato” ha iniziato, grazie alla politica in genere e senza distinzione di partito, ad affermarsi fino a divenire, oggi, la terza industria italiana. Il gioco si colloca tra le prime cinque entità produttive italiane, dopo FIAT ed ENI.
Vediamo come è andata…
Inizialmente il gioco e le scommesse erano nelle mani dei gruppi criminali. Era possibile fare scommesse clandestine di ogni genere, poi vennero le prime macchinette che elargivano finti premi, quindi, quando si vinceva l’apparecchio emetteva dei tiket, essi dovevano poi essere convertiti in premi ma spesso si riscuotevano vincite in denaro. Negli anni novanta, anni di crisi e di “Mani Pulite”, l’economia aveva bisogno di una scossa e per combattere la criminalità organizzata che sino a quel momento aveva il monopoilio del gioco d’azzardo accadde che:
Nel 1997 grazie ad una riforma di Romano Prodi e Walter Veltroni nascono “i Giochi di Stato”: il Lotto, il Superenalotto, le Sale scommesse e le sale Bingo. Sembra che un assistente parlamentare del ministro Treu, essendo andato in Spagna e avendo visionato questo gioco (bingo) ha ritenuto opportuno importarlo in Italia, quindi lo stesso ministro insieme ad altri due suoi colleghi hanno creato delle leggi ad hoc.
Quindi la tombola morì, e sulle sue ceneri nacquero le sale Bingo.
Nel 1999 il governo D’Alema fece nascere le sale Bingo, la legge sui “giochi di stato” fu modificata assegnando ai comuni il potere di rilascio delle licenze.
Poi venne il Governo Berlusconi che:
Nel 2003 autorizzò le Slot machine;
Nel 2005 introdusse la terza giocata del Lotto e le scommesse Big Match e legiferando anche migliaia di concessioni e autorizzazioni;
Nel 2006 introdusse nuovi corner e punti gioco per le scommesse
Tornato il Governo Prodi si continua:
Nel 2008 sono resi legali anche i giochi on-line e giochi effettuati tramite digitale terrestre o sms; furono anche legalizzate nuove lotterie come “gratta e vinci” e giochi ad estrazione di numeri come “win for life …”.
E di nuovo il Governo Berlusconi:
Nel 2009 nel mondo delle slot machine si fanno strada le “Video Lottery” con la possibilità di vincere/giocare somme di denaro più grandi.
Con il Governo Monti:
Nel 8 novembre 2012 (con il decreto-legge cosiddetto Balduzzi, D.L. n° 158 del 13.09.2012, art. 7, comma 5, divenuto attivo nel 1° gennaio 2013), vengono riconosciuti i rischi correlati al gioco d’azzardo patologico (GAP) e quindi tutti i gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, o anche di scommesse, hanno l’obbligo di esporre ben visibile materiale informativo sul gioco d’azzardo.
E con il Governo Letta:
Nel 2013 con un decreto detto “salva Roma” si cerca di penalizzare i comuni che contrastano il gioco d’azzardo, diminuendo da parte dello stato i fondi ad essi destinati, in quanto diminuiscono le entrate dell’erario. Fortunatamente grazie ad attenti cittadini questo decreto viene abolito.
Attualmente non si conosce bene cosa accada nel “gioco dei potenti del gioco d’azzardo” ma la contraddizione palese tra politica che incentiva il mercato del gioco e invece cittadini a rischio di dipendenza crea un senso di disorientamento iniziale e successiva “immaginazione” di essere in un sistema malato.
Infatti vediamo che:
La ricerca ha stimato che in Italia il 3% del reddito delle famiglie più povere è speso in gioco, mentre 1% è speso da quelle benestanti, in questo modo aumenta la differenza tra ceti, a scapito dei meno abbienti. Nel 2011 il gioco ha incassato quasi 80 miliardi di euro (5% del Pil), di cui 61 miliardi ridistribuiti tra i giocatori, 8,7 allo Stato e 9,7 ai concessionari e gestori (2,1 miliardi in più rispetto al 2010). Nel 2012 invece si è saliti ad un incasso di 85 miliardi di euro. In questo circuito anche la stampa e le televisioni, ne giovano con la vendita di spazi pubblicitari completati dall’avvertimento, gioca ma “gioca con moderazione”. I concessionari e gestori sono costituiti da circa 10 lobby del gioco, autorizzate anche ad avere sedi estere ed anche in paradisi fiscali, incroci societari offshore, costituiti anche in modo da nasconderne il titolare. Qualcuna, da quanto si apprende (www.ilfattoquotidiano.it) vedi la Atlantis/BPlus di Francesco Corallo, presentano titolari imparentati con degli imputati per reati a stampo mafioso, o con mandato di cattura per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla corruzione privata. La Corte dei Conti infligge ai 10 grandi gestori del gioco una multa di 2,5 miliardi per essersi “dimenticati” per anni di connettere le loro slot machine alla rete dei Monopoli di Stato, nel governo Letta invece si decide di condonare la multa, quindi li si obbliga a pagare solo il 25% della multa oppure solo il 20% se si paga subito, circa 2 miliardi di sconto. Di fatto come si apprende in un articolo di Alberto Vanucci (www.ilfattoquotidiano.it, 2013) deputati, ex-ministri e sottosegretari di tutte le minestre, “da Laboccetta a Scotti e a Fantozzi ma anche figli di…, assumono ruoli come presidenti o rappresentanti legali delle concessionarie del gioco d’azzardo”. E’ proprio dalle concessionarie dei Giochi d’azzardo che vengono donati ai politici un po’ di finanziamenti, con destinatari tracciabili. Lo stesso Enrico Letta, sembra a sua insaputa, aver beneficiato nel 2004 di 15 mila euro dal titolare dell’Hbg, Antonio Porsia, invece Lottomatica e Sisal sembrano aver riempito le casse della fondazione VeDrò, di cui Letta e sette ministri del suo governo ne fanno parte.
Secondo il Dossier “Azzardopoli 2.0” dell’Associazione Libera (04/12/2012), siamo in un paese dove si spendono circa 1.450 euro pro capite annui in gioco, neonati compresi. Circa 1890 euro pro capite annui considerando solo i maggiorenni. Si stimano 800mila persone dipendenti da gioco d’azzardo e quasi due milioni di giocatori a rischio. Da un lato ci sono i “giocatori”, sempre più penalizzati, addormentati nelle luccicanti ed accoglienti sale da gioco, sui loro divani con i loro “biglietti” in mano o pronti a grattare i loro sogni; dall’altro sembra che la politica faccia gli interessi dell’industria del gioco in cambio di interessanti somme di denaro. Non di poca importanza è anche considerare che esistono anche modi “meno legali” per penalizzare ulteriormente i giocatori, vedi la possibilità da parte dei fornitori delle slot di sapere in tempo reale quando un apparecchio “scaricherà” essendo pieno ecc…
Appare quindi chiaro che in Italia sia molto forte e marcata l’illusione di fare affidamento più sulla fortuna di vincere denaro che sulle proprie capacità e competenze. Da una attenta analisi è chiaro che questa illusione è molto dannosa tanto da creare sempre maggiore povertà.
L’utilizzo di FILM in psicologia, ha svariati vantaggi; come proponeva Mc.Luan (in “Understanding Media: The Extensions of Man” nel 1964) la tecnologia in genere, deve essere considerata una estensione del corpo, a questo proposito possiamo sottolineare come i film siano in grado di amplificare le nostre emozioni. Considerando quindi che, come la letteratura insegna, la memoria si “fissa” meglio quando associata a stati emotivi intensi appare automatico pensare che sul piano formativo i film sono utili. Le finalità del “mezzo” film sono comunque svariate (terapeutica, conoscitivo-esperienziale, catartica, ecc.).
Quindi:
La visione di film aggiunge più dettagli alle nostre conoscenze grazie alla multicanalità e multisensorialità dell’input che rimane maggiormente impresso in memoria.
Attraverso i Film è possibile meglio comprendere e approfondire conoscenze su specifici disturbi di natura psicopatologica. (Vedi per esempio il film Mr.Jones utile a comprendere il disturbo bipolare)
I film possono essere utilizzati in gruppi di discussione, workshop, lezioni ecc. (vedi per esempio il film La Ricerca della felicità utile nell’offrire degli spunti di riflessione sulla vita e quindi stimolo per ulteriori approfondimenti in gruppo)
Attraverso la visione dei film possiamo avere accesso al nostro mondo interiore lanciandoci in esplorazioni oniriche.
– Marshall McLuhan Gli strumenti del comunicare. Il Saggiatore, Milano,; originale: 1964 Understanding Media: The Extensions of Man (Gingko Press).
Qui di seguito riporterò una lista di film legati al mondo della psicologia.
FILMOGRAFIA di Psicologia SULLA:
SCHIZOFRENIA
Diario di una schizofrenica. Anno: 1968. Regia: Nelo Risi (tratto dal libro di Marguerite A. Sechehaye) Cast: Ghislaine D’Orsay, Margarita Lozano, Umberto Raho, Marija Tocinoski, Giuseppe Liuzzi, Gabriella Mulachie, Manlio Busoni, Sara Ridolfi.
Spider. Regia: David Cronenberg. Cast: Miranda Richardson, John Neville, Gabriel Byrne, Ralph Fiennes, Lynn Redgrave Genere: Thriller. Durata 98 min. Canada, USA 2002.
A Beautiful Mind.
Anno: 2001, Usa. Regia: Ron Howard Produttore: Brian Grazer Produttore esecutivo: Karen Kehela e Todd Hallowell Sceneggiatura: Akiva Goldsman; Musiche: James Horner; Fotografia: Roger Deakins; Montaggio: Daniel P. Hanley, Mike Hill; Scenografia: Leslie E. RollinsCostumi: Rita Ryack Genere: Drammatico Durata: 136 minuti Cast: Russell Crowe (John Forbes Nash Jr.) doppiato da Fabrizio Pucci, Jennifer Connelly (Alicia Nash) doppiata da Giuppy Izzo, Ed Harris (William Parcher) doppiato da Stefano De Sando, Christopher Plummer (Helinger) doppiato da Paolo Buglioli, Paul Bettany (Nielsen) doppiato da Davide MarziSito ufficiale: www.abeautifulmind.com
Don Juan De Marco maestro d’amore Titolo originale Don Juan DeMarco.Anno: 1995 USA Regia: Jeremy Leven.Cast: Johnny Depp, Marlon Brando, Géraldine Pailhas, Talisa Soto, Faye Dunaway, Jo Champa, Bob Dishy, Rachel Ticotin, Marita Geraghty, Richard Sarafian, Tresa Hughes, Stephen Singer, Franc Luz, Carmen Argenziano, Esther Scott Genere: Commedia Durata: 97′ min.
Shine. Anno: 1996, Australia Regista: Scott Hicks Sceneggiatori: Jan Sardi (sceneggiatura) Scott Hicks (storia) Cast: Geoffrey Rush, Noah Taylor, Armin Mueller-Stahl, Lynn Redgrave, John Gielgud.Stephen Sheehan, Justin Braine, Sonia Todd, Chris Haywood, Alex Rafalowicz, Gordon Poole, Nicholas Bell
La pelle che abito. Titolo originale: La piel que habito. Anno: 2011, Spagna. Regia: Almodóvar. Cast:Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Jan Cornet, Roberto Álamo,Eduard Fernández, Blanca Suárez, Susi Sánchez, Bárbara Lennie, Fernando Cayo, José Luis Gómez, Teresa Manresa. Durata: 120 min. – Warner Bros Italia uscita venerdì 23 settembre 2011
Ragazze interrotte. Titolo Originale: GIRL, INTERRUPTED Anno: 1999, USA Regia: James Mangold Interpreti: Brittany Murphy, Clea DuVall, Jared Leto, Angelina Jolie, Winona Ryder Durata: h 2.05 Genere: drammatico Al cinema nel Gennaio 1999
L’inventore di favole. Anno: 2003, USA, Canada Titolo originale: Shattered Glass Regia: Billy Ray. Cast: Hayden Christensen, Peter Sarsgaard, Chloë Sevigny, Rosario Dawson, Melanie Lynskey, Hank Azaria, Steve Zahn, Mark Blum, Simone-Elise Girard, Chad Donella, Jamie Elman, Luke Kirby, Cas Anvar, Linda Smith, Ted Kotcheff Genere: Biografico, Durata: 99 min.
Mr. Jones.
Anno: 1993, USA. Regia: Mike Figgis. Cast: Richard Gere, Lena Olin, Anne Bancroft, Tom Irwin, Delroy Lindo,Bruce Altman, Lauren Tom, Lisa Malkiewicz, Thomas Kopache, Peter Jurasik, León Singer, Anna Maria Horsford, Edward Padilla, Baha Jackson, Epatha Harris. Genere: Commedia,drammatico.Durata: 114′ min
ANORESSIA
Primo amore. Anno: 2004, Italia. liberamente ispirato al libro Il cacciatore di anoressiche di Marco Mariolini Regia: Matteo Garrone. Cast: Vitaliano Trevisan, Michela Cescon Genere: Drammatico Durata: 100 min.
AUTISMO
The Special Need. Un film di Carlo Zoratti. Con Alex Nazzi, Enea Gabino, Carlo Zoratti, Bruna Savorgnian, Carla Meneghin, Pia Covre, Carla Corso, Ute Prankl, Lothar Sandfort, Francesca Mucignat, Nerino Gabino, Elia Gabino Commedia, durata 83 min. – Germania, Italia, Austria 2013. – Tucker Film. Il film affronta il tema dei naturali e problematici bisogni sessuali di un disabile
DISLESSIA
Stelle sulla terra. Storia di un bambino dislessico. PRODUZIONE: Aamir Khan Productions, PVR Pictures PAESE: India DURATA: 165 Min GENERE: Drammatico, ANNO: 2007 REGIA: Aamir Khan SCENEGGIATURA: Amole Gupte ATTORI: Darsheel Safary, Aamir Khan, Tisca Chopra, Tanay Chheda, Vipin Sharma CAST: Darsheel Safary- Ishaan Awasthi, Aamir Khan-Ram Shankar Nikumbh (Maestro Nikumbh), Tisca Chopra-Maya Awasthi, Tanay Chheda-Rajan Damodaran, Vipin Sharma-Nandkishore Awasthi
Qualcosa è cambiato. Anno: 1997, USA. Regia: James L. Brooks.Cast: Jack Nicholson, Helen Hunt, Greg Kinnear, Cuba Gooding Jr., Skeet Ulrich, Shirley Knight, Yeardley Smith, Lupe Ontiveros, Bibi Osterwald, Ross Bleckner, Bernadette Balagtas, Jaffe Cohen, Harold Ramis, Julie Benz Titolo originale As Good As It Gets. Genere: Commedia. Durata 138′ min.
The Aviator. Anno: 2004, USA, Giappone. Regia: Martin Scorsese. Cast: Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, Adam Scott, Kelli Garner, Alec Baldwin, Gwen Stefani, Ian Holm, Alan Alda, Edward Herrmann, Frances Conroy, Danny Huston, John C. Reilly Genere: Biografico.Durata: 160 min.
Tutte le manie di Bob. Titolo originale What About Bob?. Anno: 1991, USA. Regia: Frank Oz. Cast: Julie Hagerty, Richard Dreyfuss, Bill Murray.Genere: Genere: Commedia. Durata: 99′ min.
MR ROBOT.
Serie TV Anno 2015 – Stati Uniti d’America. Anno 2016 in Italia Genere:Thriller,thriller psicologico,drammatico Stagioni: 2 Episodi: 22 Durata: 40-65 min (episodio) Lingua originale: Inglese Ideatore Sam Esmail. Interpreti e personaggi: Rami Malek: Elliot Alderson; Christian Slater: Mr.Robot; Carly Chaikin: Darlene; Portia Doubleday: Angela Moss; Martin Wallström: Tyrell Wellick; Michael Cristofer: Phillip Price; Stephanie Corneliussen: Joanna Wellick; Grace Gummer: Dominique “Dom” DiPierro. Doppiatori e personaggi in Italiano: Flavio Aquilone: Elliot Alderson; Alessia Amendola: Darlene; Elena Perino: Angela Moss; Stefano Crescentini: Tyrell Wellick; Christian Iansante: Mr.Robot; Chiara Gioncardi: Joanna Wellick Produttore esecutivo: Sam Esmail, Steve Golin, Chad Hamilton Casa di produzione: Universal Cable Productions, Anonymous Content Prima TV Stati Uniti d’America dal 24 giugno 2015. Rete televisiva USA Network Prima TV in italiano (pay TV) dal 3 marzo 2016. Rete televisiva: Premium Stories Prima visione prima TV in italiano (gratuita) Data 15 novembre 2016. Rete televisiva: Italia1
DIPENDENZE AFFETTIVE
LE ONDE DEL DESTINO Titolo originale Breaking the Waves. Un film di Lars von Trier. Cast: Katrin Cartlidge, Stellan Skarsgård, Emily Watson, Jean-Marc Barr, Udo Kier Genere Drammatico, durata 158 min. – Danimarca 1996.
DIPENDENZE DALLA RETE, NET_ADDICTIONS, IRP INTERNET RELATED PSHYCHPATHOLOGY, FOMO…
DISCONNECT. Un film di Henry Alex Rubin. Cast: Jason Bateman, Hope Davis, Frank Grillo, Michael Nyqvist, Paula Patton, Andrea Riseborough, Alexander Skarsgård, Max Thieriot, Colin Ford, Jonah Bobo, Haley Ramm, Kasi Lemmons, Erin Wilhelmi, John Sharian, Norbert Leo Butz, Erin Darke, Antonella Lentini, Marc Jacobs Genere Drammatico, durata 115 min. – USA 2012. – Universal Pictures uscita giovedì 9 gennaio 2014.Il trailer del film riporta “Disconnect fonde molteplici storie che parlano di persone alla ricerca di legami umani nel mondo sempre connesso di oggi. Intense, strazianti e toccanti, le storie si intersecano con colpi di scena, che mettono a nudo una realtà scioccante nel nostro uso quotidiano della tecnologia che, facendo da mediatrice, definisce i nostri rapporti e, in fin dei conti, le nostre vite”. Si tratta della storia di un adolescente che subendo uno scherzo da Bulli pubblica la sua foto da nudo in rete e da questo episodio il film si sviluppa.
Serie TV Anno 2015 – Stati Uniti d’America. Anno 2016 in Italia Genere:Thriller,thriller psicologico,drammatico Stagioni: 2 Episodi: 22 Durata: 40-65 min (episodio) Lingua originale: Inglese Ideatore Sam Esmail. Interpreti e personaggi: Rami Malek: Elliot Alderson; Christian Slater: Mr.Robot; Carly Chaikin: Darlene; Portia Doubleday: Angela Moss; Martin Wallström: Tyrell Wellick; Michael Cristofer: Phillip Price; Stephanie Corneliussen: Joanna Wellick; Grace Gummer: Dominique “Dom” DiPierro. Doppiatori e personaggi in Italiano: Flavio Aquilone: Elliot Alderson; Alessia Amendola: Darlene; Elena Perino: Angela Moss; Stefano Crescentini: Tyrell Wellick; Christian Iansante: Mr.Robot; Chiara Gioncardi: Joanna Wellick Produttore esecutivo: Sam Esmail, Steve Golin, Chad Hamilton Casa di produzione: Universal Cable Productions, Anonymous Content Prima TV Stati Uniti d’America dal 24 giugno 2015. Rete televisiva USA Network Prima TV in italiano (pay TV) dal 3 marzo 2016. Rete televisiva: Premium Stories Prima visione prima TV in italiano (gratuita) Data 15 novembre 2016. Rete televisiva: Italia1
Il mattino ha l’oro in bocca. Anno 2007, Italia, Commedia, durata 100 min, casa di produzione Medusa. Regia: Francesco Paterno. Cast: Elio Germano, Laura Chiatti, Martina Stella, Carlo Monni, Raffaella Lebboroni, Fiorenza Pieri, Gianmarco Tognazzi, Umberto Orsini, Francesco Casisa, Corrado Fortuna, Dario Vergassola, Gerardo Amato, Donato Placido, Pietro Fornaciari, Chiara Francini, Antonio Buonomo, Edoardo Gabbriellini, Maurizio Tabani, Grazia Schiavo.
Amore e morte al tavolo da gioco. Anno: 1983, USA Titolo Originale: STACY’S KNIGHTS. Regia: Jim WilsonCast: Kevin Costner, Andra Millan, Mike ReynoldsDurata: h 1.35 Genere: drammatico Al cinema nell’Agosto 1983
La vita è un gioco. Anno 1999, Italia. Regia: Fabio Campus. Cast: Piero Gremigni, Bebo Storti, Sabina Began, Niki Giustini, Graziano Salvadori, Massimo Sarchielli, Elena Russo, Barbara Rizzo Genere: Commedia.Durata 1 ora
Un documentario sul gioco d’azzardo, la sua attuale evoluzione in GAP (gioco d’azzardo patologico) e sulla sua cura. Regia: Francesco Russo Montaggio: Valeria Fabris Fotografia: Tiziano Casanova Colonna sonora: Free Music Archive Produzione: Indimage Film, Animado Film Lingua Originale: Italiano Anno: 2013 Durata: 52 minuti
Workaholic, 1996, regia di Sharon von Wietersheim. È il workaholism di una coppia non sposata e senza figli, dove l’agiatezza economica di entrambi riesce in qualche modo a mascherare la distortura della loro relazione. Tratta comunque un workaholism di bassa gravità.
No reservation (Sapori e dissapori).
2007 regia di Scott Hicks. Kate Armstrong interpretato da Catherine Zeta-Jones una chef newyorkese apparentemente normale, che conduce invece una vita da incentrata sul lavoro.
Lontano da lei. Titolo originale Away from Her. Anno: 2006, Canada. Regia: Sarah Polley. Cast: Julie Christie, Michael Murphy, Gordon Pinsent, Stacey LaBerge, Olympia Dukakis, Deanna Dezmari, Alberta Watson, Grace Lynn Kung, Wendy Crewson Genere: Drammatico.Durata: 110 min. – Videa – CDE uscita venerdì 15 febbraio 2008.
Iris – Un amore vero. Anno: 2001, Gran Bretagna, USA. Regia: Richard Eyre. Cast: Kate Winslet, Jim Broadbent, Hugh Bonneville, Judi Dench, Eleanor Bron. Genere: Drammatico, b/n Durata: 90 min.
La famiglia Savage. Titolo originale: The Savages .Anno: 2007, USA Regia: Tamara Jenkins. Cast: Laura Linney, Philip Seymour Hoffman, Philip Bosco, Peter Friedman, Gbenga Akinnagbe, Margo Martindale. Genere: Commedia. Durata: 113 min.
Le pagine della nostra vita. Titolo originale The Notebook. Anno: 2004, USA, durata 127 min. film di Nick Cassavetes. Cast: Ryan Gosling, Rachel McAdams, James Garner, Gena Rowlands, James Marsden, Sam Shepard, David Thornton, Joan Allen, Tim Ivey, Starletta DuPois, Anthony-Michael Q. Thomas, Ed Grady, Renée Amber, Jennifer Echols, Geoffrey Knight, Kevin Connolly. Genere: Drammatico
DEPRESSIONE
HOURS. Anno: 2002, USA Tratto dal libro “The hours” di Michael Cunningham Regia: Stephen Daldry Cast: Nicole Kidman, Julianne Moore, Meryl Streep, Toni Collette, Ed Harris, Claire Danes, John C. Reilly, Miranda Richardson, Allison Janney, Jeff Daniels, Margo Martindale, Eileen Atkins, Stephen Dillane Durata: h 1.54 Genere: drammatico Al cinema nel Marzo 2003
Gente comune. Anno: 1980, USA Titolo originale Ordinary People. Regia: Robert Redford. Cast: Donald Sutherland, Timothy Hutton, Mary Tyler Moore, Judd Hirsch Genere: Drammatico. Durata: 123′ minuti.
Il settimo velo. Anno: 1945, Gran Bretagna. Titolo originale The Seventh Veil. Regia: Compton Bennett. Cast: James Mason, Ann Todd. Genere: Drammatico, b/n. Durata: 94′ min.
La stanza del figlio.
Anno: 2001, Italia. Regia: Nanni Moretti Sceneggiatura: Nanni Moretti, Linda Ferri, Heidrun Schleef Fotografia: Giuseppe Lanci Cast: Nanni Moretti, Laura Morante, Silvio Orlando, Stefano Accorsi, Jasmine Trinca, Giuseppe Sanfelice, Claudia Della Seta, Tony Bertorelli, Luisa De Santis, Sofia Vigliar, Renato Scarpa, Claudio Santamaria, Antonio Petrocelli Durata: 1h. 36′ Genere: Drammatico
MALTRATTAMENTI PSICOLOGICI E ABUSI EMOTIVI
Gaslight (in Italia Angoscia) Film del 1944 diretto da George Cukor. Il film è interpretato da Ingrid Bergman, da Charles Boyer e da Joseph Cotten, affiancati da un’esordiente Angela Lansbury, appena diciottenne, che ottenne subito una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. È stato presentato in concorso al Festival di Cannes 1946 TRAMA: un dramma psicologico basato sull’insano rapporto coniugale tra Gregory e Paula (una strepitosa Ingrid Bergman), in cui il marito, attraverso una manipolazione lucida e costante, conduce la giovane moglie a dubitare delle proprie facoltà mentali, spostando o perdendo i suoi oggetti, abbassando e alzando le luci delle lampade a gas (gaslight, appunto) della casa e attribuendo i fenomeni ad allucinazioni visive della moglie, che si convincerà così di essere davvero malata di mente.
INCESTO
Precious. Titolo originale Precious: ispirato dl romanzo “Push” di Sapphire”. Drammatico, durata 109 min. – USA 2009. – Fandango uscita venerdì 26 novembre 2010. Un film di Lee Daniels. Con Mo’Nique, Paula Patton, Mariah Carey, Sherri Shepherd, Lenny Kravitz, Gabourey Sidibe, Nealla Gordon, Stephanie Andujar, Amina Robinson, Chyna Layne, Xosha Roquemore, Angelic Zambrana, Nia Fraser, Aunt Dot, Grace Hightower, Barret Helms, Kimberly Russell, Bill Sage, Susan Taylor, Kendall Toombs, Alexander Toombs, Cory Davis, Abigail Savage, Rodney ‘Bear’ Jackson, Maurizio Arseni, Quishay Powell, Vivien Eng, Matthew Bralow, Shayla Stewart, Erica Watson
Precious Jones ha diciassette anni, un corpo obeso e un figlio nel ventre (il secondo ed entrambi sono frutto di incesto). A scuola viene derisa dai compagni anche perchè non ha ancora imparato a leggere e scrivere. A casa la madre non solo non la difende dalle violenze paterne ma la accusa di averglielo rubato oltre a cercare di ostacolare in ogni modo i suoi tentativi di riscatto dall’ignoranza. Precious però, solo apparentemente ottusa, tiene duro. Accetta l’offerta di iscriversi a una scuola con un programma speciale dove finalmente comincia ad apprendere come leggere e scrivere e, soprattutto, decide di tenere il bambino. La strada verso l’autodeterminazione non è però facile.
FILM/SERIE TELEVISIVE in cui è presente la figura dello Psicologo o Psicoterapeuta
In Treatment (serie televisiva). Anno: 2013. Ideatore: Hagai Levi; etichetta di produzione: Wildside con la collaborazione di Sky Cinema e La7; produzione di Lorenzo Mieli e Mario Gianani; Rregia Saverio Costanzo; scrittura sceneggiatura: Stefano Sardo, Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Ilaria Bernardini e Giacomo Durzi Personaggi e interpreti:
Giovanni Mari, interpretato da Sergio Castellitto. Lo Psicoterapeuta
Sara, interpretata da Kasia Smutniak.
Dario, interpretato da Guido Caprino.
Alice, interpretata da Irene Casagrande.
Lea, interpretata da Barbora Bobulova.
Pietro, interpretato da Adriano Giannini.
Anna, interpretata da Licia Maglietta.
Eleonora, interpretata da Valeria Golino.La serie originale è andata in onda negli Stati Uniti sulla HBO e si chiama BeTipul, composta ad oggi da 3 stagioni TRAMA: La serie tratta dell’intrecdcio tra la vita personale dello Psicoterapeuta Giovanni Mari (Sergio Castellitto), sposato e padre di due figli, e la sua vita lavorativa, quindi la vita personale dei suoi clienti: Sara, Dario, Alice, Lea e Pietro. All’intereno della trama sono presenti inoltre due figure molto importanti nella storia: Anna (Licia Maglietta) che è terapeuta e consigliera di Giovanni,con la quale ha supervisione ogni venerdì e sua moglie Eleonora (Valeria Golino) con la quale è in crisi matrimoniale.
USA Genere: Commedia durata 86′ Regia di Peter Glanz Con Olivia Wilde, Jason Bateman, Billy Crudup, Jenny Slate, Janet Montgomery, Tony Roberts, Laura Clery, Jayce Bartok, Barbara Vincent… Trama Quando Conrad aveva 11 anni, i suoi benestanti genitori decisero di partire per Parigi per una “vacanza” ventennale, lasciandolo nelle mani dello staff del lussuoso hotel di cui sono proprietari. Oramai trentenne, Conrad (Jason Bateman) ha una vita da sogno, circondato da ragazze e benessere, quando la notizia del divorzio dei genitori lo costringe a fronteggiare una nuova realtà. Improvvisamente povero, sfrattato dall’hotel e con in tasca solo 200 dollari prestatigli dal suo terapeuta, Conrad si trasferisce a casa dell’amico Dylan (Billy Cudrup), dove incontra anche Beatrice (Olivia Wilde), la ragazza dei suoi sogni. Sfortunatamente per lui, questa è la fidanzata di Dylan e, all’improvviso, Conrad è chiamato a destreggiarsi tra la fedeltà all’amico e il sogno di una grande storia d’amore.
Attraverso l’interazione sociale virtuale, Internet e i suoi strumenti consentono la costruzione di nuovi sè (molto simili o molto lontani dal proprio sè reale). «Permettono, osserva Caretti (2000) la creazione di identità, talmente fluide e multiple, da trasformare i limiti del concetto stesso di identità». Nondimeno, obietta la Turkle (1997) “è possibile che la cultura del virtuale si riveli un fattore positivo: aiuta a realizzare un’identità multipla, integrata e consolidata, la cui condizione di benessere proviene dalla possibilità dell’lo degli utenti di accedere ed elaborare i propri molti sé».
A fronte di tali considerazioni, la novità e la complessità della Rete impongono che si analizzino a fondo i possibili rischi e conseguenze negative. E’ necessario anzitutto chiarire che cosa siano i disturbi da trance dissociativa.
Caratteristica fondamentale di questi disturbi è la sconnessione delle funzioni -di norma integrate- della coscienza, della memoria, dell’identità e della percezione dell’ambiente :
· Durante la trance si rileva un’ alterazione dello stato di coscienza simile al sonno, ma con caratteristiche elettroencefaliche non dissimili da quelle dello stato di veglia.
· L ‘individuo perde consapevolezza della realtà fino al ritorno alla condizione normale accompagnata da amnesia.
Lo stato di trance può riscontrarsi nella suggestione ipnotica, nella sintomatologia dell’isteria, in alcune forme di epilessia, o in stati di eccitazione che possono investire interi gruppi impegnati in rituali magico-religiosi. Per gli antropologi lo stato di trance è anche un’ esperienza di passaggio e di trasformazione -come indica l’ etimologia latina “transitus”-. E’ un’esperienza scandita da una fase di crisi, trascendimento e ripresa di sè, a cui corrispondono motivi e significati diversi, a seconda del contesto culturale, ma tutti volti a determinare il passaggio da uno stato di disordine individuale o collettivo a uno stato di ordine, dove nel disordine emergono la malattia fisica e lo stato di squilibrio psichico e nell’ordine la guarigione e la creazione di un nuovo equilibrio (dizionario Utet; 1992).
La nozione di possessione, che è intimamente legata alla fenomenologia di trance (in questo caso “trance di possessione”), assume significati diversi a seconda del contesto d’uso. Nelle società occidentali, di cultura giudaico-cristiana, quando si incontra questo termine si pensa immediatamente alla possessione demoniaca a cui si connette l’esorcismo. Al di fuori della tradizione giudaico-cristiana, al contrario, si intende per possessione una pratica rituale che trova suo compimento in cerimonie, nel corso delle quali gli adepti -in trance- incarnano volontariamente esseri sovrannaturali, invitati a manifestarsi (Levy; 1992).
La manifestazione essenziale del Disturbo da Trance Dissociativa ,così come viene proposto nel DSM-IV (Appendice B “criteri ed assi di ulteriori studi”) è uno stato involontario di trance che non è previsto dalla cultura della persona come parte normale di una pratica culturale o religiosa, e causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione funzionale. Attualmente non si correla il disturbo da trance dissociativa con la patologia conseguente alla dipendenza da Internet o dai videogame, tuttavia la sua configurazione induce a considerare nosologici i disturbi della coscienza indotti dalle nuove applicazioni della telematica. La trance dissociativa da videoterminale è infatti uno stato involontario di trance imputabile alla dipendenza patologica dal computer e dalle realtà virtuali. E’ caratterizzata da:
alterazione temporanea e marcata dello stato di coscienza;
depersonalizzazione;
perdita del senso abituale dell’identità personale, rimpiazzata o no da un’identità alternativa che influenza e dissolve quella abituale
Dal punto di vista psicodinamico devono essere considerati tre livelli evolutivi alla base della trance dissociativa da videoterminale: 1)la dipendenza, 2)la regressione, 3)la dissociazione (vedi schema l).
1)—Gli aspetti psicodinamici della dipendenza implicano:
un ipercoinvolgimento di tipo ritualistico con il computer e le sue applicazioni;
una relazione di tipo ossessivo-compulsivo[1] con le esperienze e le realtà virtuali;
una tendenza a” sognare a occhi aperti ” come modalità prevalente sull’azione nei rapporti reali;
una vergogna conscia o inconscia come tratto peculiare di debolezza dell’Io;
tendenze fobiche nei confronti della vita sociale.
2)—Gli aspetti psicodinamici della regressione implicano:
una tendenza a costruire relazioni immaginarie compensatorie dell’impoverimento delle relazioni oggettuali;
il ritiro autistico;
la fantasia autistica come modalità difensiva predominante dell’Io.
3)—Gli aspetti psicodinamici della dissociazione implicano:
la labilità dei confini dell’Io;
la dispersione del sè;
la diffusione dell’identità con la conseguenza della depersonalizzazione, cioè del distacco e dell’ estraniamento da se stessi fino alla perdita del contatto vitale con la realtà.
Schema 1.Tre livelli evolutivi della trance dissociativa da videoterminale
Dipendenza
Regressione
Dissociazione
Ipercoinvolgimento di tipo ritualistico con il computer e le sue applicazioni;
Tendenza a costruire relazioni immaginarie compensatorie dell’impoverimento delle relazioni oggettuali;
Labilità dei confini dell’Io;
Relazione di tipo ossessivo-compulsivo con le esperienze .e le realtà virtuali;[2]
Ritiro autistico;
Dispersione del se;
Tendenza a” sognare a occhi aperti ” come modalità prevalente sull’ azione nei rapporti reali;
Fantasia autistica come modalità difensiva predominante dell’Io.
Diffusione dell’identità con la conseguenza della depersonalizzazione, cioè del distacco e dell’estraniamento da se stessi fino alla perdita del contatto vitale con la realtà.
Vergogna conscia o inconscia come tratto peculiare di debolezza dell’Io;Tendenze fobiche nei confronti della vita sociale.
[1]compulsione o coazione (ingl. compulsion; ted. Zwang; fr.compulsion), la coazione indica una tendenza coercitiva e irrazionale che spinge l’individuo a mettere in atto determinati comportamenti di cui egli stesso riconosce l’inutilità e l’inadeguatezza, ma la cui mancata esecuzione provoca in lui una sensazione di angoscia. I sintomi compulsivi, o coatti, sebbene possano manifestarsi all’interno di varie patologie psichiche, sono caratteristici della nevrosi ossessiva, dove si distinguono le coazioni che si riferiscono a idee che il soggetto non può fare a meno di pensare, e le coazioni che riguardano atti, comportamenti, condotte che l’individuo si sente costretto a compiere.
[2]Rispetto a una diagnosi di tipo multiassiale sull ‘Asse I e l’Asse II del DSM-IV, la Trance Dissociativa da Videoterminale dovrebbe essere valutata in relazione alla presenza di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità (vedi nota 1).
L’ ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno. Dal punto di vista emozionale, l’ansia causa un senso di terrore o panico, nausea e brividi. Dal punto di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari che involontari, diretti alla fuga o all’evitare la fonte dell’agitazione. Questi comportamenti sono frequenti e spesso non-adattivi, dal momento che sono i più estremi nei disturbi d’ansia.
Comunque l’ansia non sempre è patologica o non-adattiva: è “un’emozione” comune come la paura, la rabbia, la tristezza e la felicità, ed è una funzione importante in relazione alla sopravvivenza .
Se l’ansia ricorre cronicamente e questa ha un forte impatto sulla vita di una persona, si può diagnosticare un disturbo d’ansia. I più comuni sono:
Prima di procedere alla lettura di questo articolo ritengo opportuno invitare il lettore a considerare che le categorie diagnostiche manualizzate hanno la sola funzione di favorire i professionisti ad utilizzare un linguaggio comune e capirsi; altresì è ovvio che ogni individuo è unico e non è possibile manualizzare la sua unicità!
Quando pensieri, immagini (o qualunque altro contenuto mentale) diventano intrusivi ed emergono indipendentemente dalla volontà della persona e dal loro grado di insensatezza, o meglio si manifestano in ridondanza. Queste ossessioni possono diventare per un soggetto fortemente disturbanti e penalizzanti. In alcuni casi il problema non rimane limitato ai soli pensieri (contenuto ideativo) ma coinvolge anche la sfera comportamentale dando origine, ad esempio, ad azioni ripetitive (come lavarsi le mani, pulire la casa, ripetere certe parole, pregare in continuazione etc.).
Secondo il modello comportamentale il disturbo ossessivo compulsivo rende l’individuo vittima di un circolo vizioso chiuso dal quale è difficile uscirne. Una determinata situzione stimolo di tipo ossessivo alza i livelli di ansia che vengono abbassati grazie ai comportamenti compulsivi; tale abbassamento della soglia ansiosa così ottenuto rinforza le compulsioni e contemporaneamente rende necessario un maggiore controllo dei pensieri ossessivi.
Pancheri nel 1992 evidenziava che la parola ossessione derivi dal verbo latino “Obsidere” assediare nel senso di stare addosso a qualcuno. E.Giusti e Chiacchio nel 2002 ne puntualizzano il significato dicendo che in psicopatologia il termine ossessione indica la condizione di “essere assediati” contro il proprio volere
I criteri diagnostici per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo doc secondo il DSM-IV-TR* sono i seguenti:
Ossessioni come definite da 1., 2., 3. e 4.:
pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati
i pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale
la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni
la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente (e non imposti dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).
Compulsioni come definite da 1. e 2.:
comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente
comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.
In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Nota: Questo non si applica ai bambini.
Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di 1 ora al giorno) o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività o relazioni sociali usuali.
Se è presente un altro disturbo in Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (per es., preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo dell’Alimentazione ; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania; preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo ; preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi Correlati a Sostanze ; preoccupazione di avere una grave malattia in presenza di Ipocondria; preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una Parafilia; o ruminazioni di colpa in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo o Ricorrente).
Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.
Specificare se:
Con Scarso Insight: se per la maggior parte del tempo, durante l’episodio attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli.
Le ossessioni più frequenti sono:
le idee di contaminazione (come essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno o si tocca qualsiasi cosa),
i dubbi ripetitivi (come il chiedersi se si è lasciato il gas aperto o se, guidando l’auto, abbiamo investito qualcuno senza accorgersene),
la necessità di tenere le cose sempre in un certo ordine (con conseguente disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine o spostati o asimmetrici),
gli impulsi aggressivi o terrifici (come il pensiero di poter far del male ad un figlio o non riuscire a trattenersi dal gridare oscenità in chiesa),
le fantasie sessuali (come il presentarsi alla mente di ricorrenti immagini pornografiche).
Le ossessioni non sono, in genere, correlate a problemi reali della vita; quando pensieri, impulsi o immagini sono preoccupazioni eccessive riguardanti problemi reali della vita (come difficoltà reali quali problemi finanziari, lavorativi o scolastici) si parla piuttosto di “idee prevalenti”.
Ovviamente l’indicazione per la diagnosi e cura è affidata al professionista. Quando un cliente ossessivo-compulsivo decide di rivolgersi ad uno psicoterapeuta entra in una dimensione per lui molto nuova dalla quale deciderà di proteggersi quindi fuggire o affidarsi. Qualora decidesse di affidarsi (curarsi) potrebbe comprendere meglio chi è, se stesso (May, 1970), cambiare le sue convinzioni sulla natura della realtà (Watzlawick, 1980), cambiando punto di vista, modificare o attenuare i sintomi imparando quindi a gestirli, alleviando la sofferenza (Lazarus, 1982).
BIBLIOGRAFIA
*American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano.
Giovanni B. Cassano, Paolo Pancheri, Trattato italiano di psichiatria, Elsevier, 1992
Edoardo Giusti, Antonio Chiacchio, Ossessioni e compulsioni. Valutazione e trattamento della psicoterapia pluralistica integrata, Sovera Edizioni, 2002
Edoardo Giusti, Flavia Germano, Etica del con-tatto fisico in psicoterapia e nel counseling , Sovera Edizioni, 2003
Watzlawick P. Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, 1980, ed. or. 1977
Edoardo Giusti, Riccardo Bucciarelli, Terapia del senso di colpa.Oltre la malinconica autopersecuzione, Sovera Edizioni, 2011
Rollo May, Psicologia esistenziale, Astrolabio, Ubaldini, 1970
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