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10/06/2011 / Ultimo aggiornamento : 10/06/2011 EttoreZinzi Le Emozioni

TRISTEZZA

E’ uno stato emotivo – affettivo provocato da una situazione di pessimismo sfiducia o avvilimento che può essere reale, causata da un avvenimento drammatico (lutto), anticipata dalla previsione o evocata dal ricordo.

La tristezza può essere considerata o come preparazione al comportamento del pianto o come una forma cristallizzata di pianto inibito.

Attivazione Fisiologica:

  • Riduzione della pressione sanguigna
  • Riduzione battito cardiaco
  • Aumento tono e attività del tratto gastro-intestinale
  • Perdita del tono muscolare
  • In alcuni casi lacrimazione

Attivazione Espressiva:

Fronte e sopracciglia:

  • Sopracciglia con forma obliqua (angoli esterni abbassati e interni sollevati)
  •  formazione di rughe trasversali nella porzione centrale e rughe verticali tra la parte centrale sollevata e l’esterna abbassata

Naso

  • Con narici tirate verso il basso

Occhi:

  • Rivolti in basso e a volte bagnati di lacrime
  • Palpebra abbassata e apparentemente cascanti con rughe sotto gli angoli esterni
  • Sguardo inespressivo e apparentemente offuscato

Bocca:

  • Angoli abbassati ed un po’ tirati verso l’esterno
  • La linea labiale assume una curvatura ad “u” rovesciata e di conseguenza il solco naso labiale si verticalizza.

Corpo:

  • Postura accasciata
  • Testa reclinata sul petto
  • Spalle ricurve e flesse in avanti
  • Movimenti rallentati.

Voce:

  • Tremula, flebile e lamentosa

A livello psicologico:

La tristezza rappresenta una delle modalità affettive con cui l’uomo si relaziona col mondo e permette all’uomo di superare le  frustrazioni, le delusioni e le perdite. Ogni cambiamento, in quanto tale, è perdita di qualche cosa di noto e avventura dell’ignoto e quindi comporta sentimenti di tristezza per la perdita e di ansia per l’ignoto. Vivere significa affrontare continuamente cambiamenti e quindi è sempre presente la possibilità di passare dalla normale (fisiologica) tristezza alla depressione (patologica).
La tristezza a seconda della sua intensità, ondeggia tra normalità e patologia : può essere infatti lutto (normale reazione alla perdita di una persona cara oppure una grave frustrazione) o malattia (si differenzia dal lutto soprattutto per durata, per quantità e per sproporzione rispetto alla causa scatenante).

La tristezza di un lutto permette, con il suo lavoro, di sciogliere il legame con la persona (o ideale) persa, che diventa un dolce ricordo e permette il recupero di nuovi rapporti affettivi e di nuovi investimenti nella realtà. Il lavoro del lutto coincide con una depressione, in cui l’oggetto d’amore perduto è tenuto in vita dentro di noi, ma il principio di realtà prende il sopravvento e si è di nuovo capaci di guardare avanti.

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