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I Dati (tabelle e grafici descrittivi del campione)
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20/05/2011 / Ultimo aggiornamento : 20/05/2011 EttoreZinzi I Dati (tabelle e grafici descrittivi del campione)

I Dati (tabelle e grafici descrittivi del campione)

I dati sono stati ricavati attraverso una attenta rilettura delle circa 801 relazioni psicodiagnostiche, presenti negli archivi della Asl di Taranto.

La tabella 1 illustra l’incrocio tra la variabile sesso e le variabili demografiche del campione diviso per:

  • 6 fasce di età
  • anni di scolarizzazione, distinti in “frequenza della scuola dell’obbligo” (>8 anni) o “non frequenza” (<8 anni)
  • 12 categorie di professione lavorativa

Di ogni incrocio ne è stato riportato anche il range di deviazione standard emerso.

   Tabella 1 Variabili demografiche del campione

Numero pazienti

TOTALE

 

DONNE

UOMINI

 

801

459 (57,3%)

342 (42,7%)

 

Età (anni)

70,14 ± 10,9

71,16 ± 9,8

68,75 ± 12

≤  44

22   (2,75%)

5    (22,73%)

17   (77,27%)

45 – 54

57   (7,12%)

26   (45,61%)

31   (54,38%)

55 – 64

124 (15,49%)

69   (55,64%)

55   (44,35%)

65 – 74

272 (33,96%)

162 (59,55%)

110  (40,44%)

75 – 84

291 (36,33%)

174 (59,79%)

117  (40,21%)

≥ 85

35   (4,37%)

23   (65,71%)

12    (34,28%)

 

 

Scolarità (anni)

6,58 ± 4,17

5,90 ± 3,93

7,54 ± 4,32

< 8

482 (60,17%)

310 (64,31%)

172 (35,70%)

≥ 8

319 (39,82%)

149 (46,71%)

170 (53,30%)

 

 

Profess.  lavorativa

TOTALE

DONNE

UOMINI

Agricoltore

24   (3%)

10   (41,67%)

14  (58,33%)

Bracc. Agric.

79   (9,86%)

57   (72,15%)

22  (27,85%)

Casalinga

220 (27,46%)

219 (99,54%)

1    (0,45%)

Commerciante

54   (6,74%)

31   (57,41%)

23  (42,59%)

Commesso

18   (2,25%)

11   (61,11%)

7    (38,88%)

Impiegato

85   (10,61%)

33   (38,82%)

52  (61,18%)

Insegnante

49   (6,12%)

37   (75,51%)

12  (24,49%)

Libero Profess.

46   (5,74%)

18   (39,13%)

28  (60,87%)

Militare

36   (4,49%)

0

36  (100%)

Operaio

102 (12,73%)

32   (31,37%)

70  (68,63%)

Oper. Ars. Mil.

15   (1,87%)

0

15  (100%)

Operaio Ilva

73   (9,11%)

11   (15,07%)

62  (84,93%)

Dai dati, illustrati nella tabella 1 emerge che il 57,3 % del campione che si è sottoposto all’esame di psicodiagnosi neurocognitiva è di genere femminile. Tale dato appare in linea con le più recenti ricerche avvenute in tale ambito, come nel rapporto “ demenza in Europa” del 2006 (Yearbook 2006).

Qui di seguito verranno riportati i grafici dei vari incroci tra la variabile sesso e le variabili demografiche ed epidemiologiche del campione.

Grafico 1 pazienti per fasce di età e sesso

Dall’analisi del grafico 1 emerge che:

  • I più giovani sottoposti all’esame psicodiagnostico sono di sesso maschile. La fascia di età <di 44 anni che rappresenta il 2,75% del campione totale della popolazione esaminata è composta per il 77,27% da uomini. Lo stesso avviene nella fascia 45-54 anni di età, rappresentativa al 7, 21%  del totale campione, in essa gli uomini sono il 54%.
  • I più anziani sottoposti all’esame psicodiagnostico sono di sesso femminile. Tale dato viene evidenziato sempre più in termini di aumento di percentuale a partire dalla fascia di età 55-64 anni, in cui le donne che si sottopongono alla visita sono il 55,64%, fino ad arrivare all’apice con la fascia di eta >85 anni in cui le donne sono circa il 65,7%.
  • la fascia di età maggiormente colpita rientra nel range di età 65 – 84 anni e quindi appartenente al sottotipo “insorgenza tardiva” (DSM-IV-TR);

Grafico 2 pazienti divisi per scolarità e sesso.

Il grafico 2 rappresenta l’incrocio della variabile sesso e la variabile scolarità.

Nel campione totale che va dal 2001 al 2008, il 60,17% non ha frequentato gli 8 anni della scuola dell’obbligo, di questi la maggior parte sono le donne. Invece per quanto riguarda i più scolarizzati e quindi che hanno almeno frequentato la scuola dell’obbligo ( >8 anni di scolarità), sono gli uomini.

Anche questo dato collima con gli studi europei (Yearbook 2006) in quanto le persone a più alta scolarizzazione hanno minore possibilità di essere affette da demenza, in quanto emerge che essi mantengano in maggiore allenamento le varie aree del cervello rallentandone il deterioramento.

Grafico 3 pazienti divisi per professione e sesso.

Il grafico 3 riporta la rappresentazione dei dati in percentuale riferiti al numero di persone divise in categorie di lavoro incrociate con il genere sessuale.

Tale dato è rappresentativo non a livello epidemiologico, ma a livello puramente demografico, è rappresentativo del territorio nel quale questo studio è stato condotto. A Taranto la maggior parte della popolazione di sesso maschile è impegnata in attività di tipo militare e di tipo industriale essendo questa una città nella quale vi è collocata una delle più importanti basi navali della Marina Militare Italiana ed il più grande polo siderurgico d’Italia (ILVA). Quindi le professioni lavorative più rappresentative sono per le donne la casalinga e per gli uomini l’operaio.

Tabella 2 dei pazienti divisi per provenienza e sesso

Numero pazienti

PROVENIENZA

TOTALE

801

DONNE

459 (57,3%)

UOMINI

342 (42,7%)

 

Distretto 1

42    (5,24 %)

19   (45,24%)

23  (54,76%)

Distretto 2

60    (7,49 %)

36   (60,0%)

24  (40,0%)

Distretto 3

232  (28,96 %)

137 (59,05%)

95  (40,95%)

Distretto 4

249  (31,09%)

138 (55,42%)

111(44,58%)

Distretto 5

16    (1,99 %)

7     (43,75 %)

9    (56,25 %)

Distretto 6

119  (14,86 %)

70   (58,82%)

49  (41,18%)

Distretto 7

59    (7,37 %)

32   (54,24%)

27  (45,76%)

Altra Provenienza

24    (2,30 %)

20   (83,33%)

4    (16,66%)

Grafico 4 pazienti divisi per distretto e sesso.


La tabella 2 e il grafico 4, suddividono il campione totale degli utenti esaminati per sesso e distretto di provenienza, dove con l’aumentare della numerazione del distretto si rappresenta la maggiore perifericità dal centro città in termini di provenienza geografica.

Il maggior numero di fruitori alla valutazione neurocognitiva, risulta essere residente nella città di Taranto.

Tabella 3  pazienti divisi per anno e sesso.

Anno di valutazione

TOTALE

801

DONNE

459 (57,3%)

UOMINI

342 (42,7%)

 

2001

80    (9,98%)

46   (57,5%)

34  (42,5%)

2002

110  (13,73%)

63   (57,27%)

47  (42,72%)

2003

88    ( 10,99%)

50   (56,82%)

38  (43,18%)

2004

121  (15,11%)

65   (53,72%)

56  (46,28%)

2005

90    (11,24%)

52   (57,77%)

38  (42.22%)

2006

88    (10,99%)

51   (57,95%)

37  (42,04%)

2007

151  (18,85 %)

88   (58,28%)

63  (41,72%)

2008

73    (9,11 %)

44   (60,27%)

29  (39,73%)

Grafico 5 pazienti divisi per anno e sesso.

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto La tabella 3 e il grafico 5, rappresentano il campione diviso per sesso e anno di valutazione. Tale incrocio di variabili è stato appositamente effettuato per poter appunto valutare l’affluenza di utenti in base all’anno di valutazione. Emerge che l’anno in cui il maggior numero di utenti ha fatto richiesta di controllo per sospetto di demenza all’Azienda ospedaliera di Taranto è il 2007 con una percentuale di circa il 18.85% di utenti su tutta la popolazione studiata.

Tabella 4 Diagnosi finale dei pazienti divisi per sesso

Diagnosi

TOTALE

801

DONNE

459 (57,3%)

UOMINI

342 (42,7%)

 

Assenza di deterioramento

153  (19,10%)

90   (58,82%)

63  (41,18%)

Mild Cognitive Impairment

161  (20,09%)

85   (52,79%)

86  (47,20%)

Lieve deterioramento

142  (17,73%)

78   (54,93%)

64  (45,07%)

Medio deterioramento

177  (22,10%)

99   (55,93%)

78  (44,07%)

Grave deterioramento

137  (17,11%)

88   (64,23%)

49  (35,76%)

Non valutabile

31    (3,87%)

19    (61,29%)

12   (38,71%)

 

Grafico 6 diagnosi finale dei pazienti divisi per sesso

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto La tabella 4 e il grafico 6, permettono di osservare l’andamento del campione in senso epidemiologico in quanto in essi sono rappresentate le percentuali delle persone divise per sesso in base al diverso grado di deterioramento.

È importante notare che di tutte le persone che si sono rivolte al Centro di Psicologia Clinica per sospetto di deterioramento cognitivo, solo il 19,1 % si sbagliava e che quindi il circa 81% aveva un processo degenerativo in atto.

Altro dato importante è che di questo 81% circa solo il 20,1% ha sin dai primi sintomi effettuato “la richiesta di aiuto”; tale dato appare importante in quanto, visto che la malattia non pùò attualmente essere curata, è di estrema utilità che essa venga diagnosticata per tempo in modo da riuscirne a rallentare il decorso.

Tabella 5 Campione diviso per anni

 

DIAGNOSI

 

 

Anno

 

Tot

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Assenza

153

16(10,46%)

13(8,50%)

22(14,38%)

22(14,3%)

24(15,69%)

16(10,46%)

25(16,34%)

15(9,81%)

MCI

161

9 (5,60%)

19(11,80%)

21(13,04%)

23(14,28%)

22(13,66%)

19(11,80%)

31(19,25%)

17(12,98%)

Lieve

142

16(11,27%)

27(19,01%)

11(7,75%)

29(20,42%)

16(11,27%)

17(11,98)

17(11,98)

9 (6,34%)

Medio

177

24(13,56%)

26(14,69%)

19(10,73%)

24(13,56%)

17(9,60%)

19(10,73%)

35(19,78%)

13(7,34%)

Grave

137

10(7,30%)

20(14,60%)

12(8,76%)

19(13,87%)

11(8,03%)

15(10,95%)

35(25,54%)

15(10,95%)

N. V.

31

5 (16,13%)

5(16,13%)

3(9,68%)

4(12,90%)

0

2(6,45%)

8(25,81%)

4(12,90%)

 

In tabella 5 è rappresentato il campione diviso per diagnosi e anno.

Dall’analisi di questa tabella si può affermare che il maggior numero di pazienti esaminato nell’arco dei vari anni di valutazione aveva già raggiunto un livello degenerativo di grado medio ed aveva appena iniziato ad avvertire i propri sintomi.

Da ciò si deduce che l’all’arme circa la malattia si presenta maggiormente solo quando la stessa è ad un livello mediamente alto o quando si avvertono le prime sintomatologie.

Grafico 7 pazienti divisi per scolarità in base alla diagnosi.

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto Anche il grafico 7, che rappresenta il campione suddiviso in base alla diagnosi e all’aver effettuato gli studi della scuola dell’obbligo o meno, suggerisce che la somma delle persone che hanno una scolarità minore, hanno maggiore probabilità di ammalarsi di demenza.

Tabella 6  diagnosi ADL dei pazienti divisi per sesso

ADL

TOTALE

DONNE

UOMINI

 

Media – Dev. Std.

5,11 ± 1,49

5,15 ± 1,37

5,06 ± 1,64

0-2 (deficit grave)

82   (10,24%)

37   (45,12%)

45   (54,87%)

3-5 (deficit lieve)

236 (29,46%)

160 (67,79%)

76   (32,20%)

6 (assenza di deficit)

483 (60,29%)

262 (54,24%)

221 (45,75%)

 

801 (100%)

459 (57.30%)

342 (42.69%)

 

Grafico 8 diagnosi ADL dei pazienti divisi per sesso

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto La tabella 6 e il grafico 8 rappresentano i risultati diagnostici del campione al questionario che valuta le autonomie della vita quotidiana (ADL) incrociati con il genere sessuale. È importante evidenziare che circa il 60,29% del campione presenta una conservata autonomia nelle attività della vita quotidiana senza differenza di genere. Questo è probabilmente dipendente dal fatto che tali autonomie vengono inficiate un pò dopo la comparsa dei primi disturbi a carattere dementigeno.

Tabella 7  diagnosi IADL dei pazienti uomini

IADL su 5 (uomini)

 

Media – Dev. Std.

3,24 ± 1,97

0 – 2 (nessuna autonomia)

123 (35,96%)

3 – 5 (completa autonomia)

211 (61,69%)

Totale

342 (42.69%)

 

Tabella 8  diagnosi IADL dei pazienti uomini

IADL su 8 (donne)

 

Media – Dev. Std.

5,02 ± 2,98

0 – 2 (nessuna autonomia)

123 (26,79%)

3 – 5 (parziale autonomia)

99   (21,57%)

6 – 8 (completa autonomia)

237 (51,63%)

Totale

459 (57.30%)

La tabella 7 e la 8 incrociano la variabile sesso con i risultati al questionario IADL che valuta le capacità nelle attività strumentali della vita quotidiana. Entrambe le tabelle evidenziano come sia per gli uomini (61,69%) che per le donne (51,63%) la maggior parte delle persone esaminate non presenta compromissione nelle autonomie strumentali. Questo è un dato sovrapponibile ai risultati emersi al questionario ADL, ed anche in questo caso tali risultati possono dipendere dal fatto che tali autonomie vengono inficiate un pò dopo la comparsa dei primi disturbi a carattere dementigeno.

 Tabella 9 diagnosi MMSE dei pazienti divisi per sesso

MMSE

TOTALE

250

DONNE

158 (63,2%)

UOMINI

92 (36,8%)

Media – dev. std

16,99 ± 7,48

16,61 ± 7,55

17,65 ± 7,35

Deficit grave (0 – 10)

57 (22,8 %)

38 (66,66%)

19 (33,33%)

Deficit medio (11 – 20)

105 (42%)

70 (66,66%)

35 (33,33%)

Deficit lieve (21 – 23)

31 (12,4 %)

16 (51,61%)

15 (48,38%)

Normalità (24 – 30)

57 (22,8 %)

34 (59,65%)

23 (40,35%)


Grafico 9 diagnosi MMSE dei pazienti divisi per sesso

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto La tabella 9 e il grafico 9 rappresentano l’analisi dell’incrocio tra la variabile sesso e il risultato al test Mini Mental State Examination (MMSE) che è un test per la valutazione dei disturbi dell’efficienza intellettiva e della presenza di deterioramento cognitivo.

La diagnosi più ricorrente  risulta essere “deficit medio”, con frequenza percentuale di 44.30% per il sesso femminile e 38.04% per il sesso maschile;

Anche in questo caso emerge che le donne siano le maggior portatrici del deterioramento cognitivo. Questo dato può essere anche correlato con quanto emerso nel grafico 2 che rappresenta l’incrocio della variabile sesso e la variabile scolarità, e quindi si può sostenere che:

visto che in questo campione gli uomini hanno maggiore scolarizzazione delle donne, e visto che come affermano gli studi europei (Yearbook 2006) le persone a più alta scolarizzazione hanno minore possibilita di essere affette da demenza, è consequenziale che le donne presentino maggiore percentuale di incidenza alla malattia degenerativa.

 

Tabella 10  diagnosi MODA dei pazienti divisi per sesso

MODA

                 ORIENTAMENTI

TOTALE

445

 

DONNE

257 (57,75%)

UOMINI

188 (42,25%)

Media – dev. std

31,17 ± 5,83

30,63 ± 6,40

31,91± 4,89

AUTONOMIE

 

 

 

Media – dev. std

14,41±1,76

14,43±1,96

14,37±1,45

NEUROPSICOLOGICI

 

 

 

Media – dev. std

34,26±9,14

34,94±8,57

34,94±8,57

TOT Corretto ETA’/SCOL

 

 

 

Media – dev. std

80,46±15,63

79,83±16,39

81,32±14,53

La tabella 10 con risultati dell’esame neurocognitivo specifico (M.O.D.A.) incrociato con la variabile sesso, lascia dedurre che non si rilevano differenze di genere nei punteggi ottenuti dai vari subtest (orientamenti, autonomie e neuropsicologici) e dal punteggio totale corretto per età e scolarità,  si rileva inoltre che il punteggio medio è di 80.46 e cioè ascrivibile a diagnosi di “deterioramento cognitivo lieve”;

 

Tabella 11 diagnosi ADAS per grado di decadimento dei pazienti divisi per sesso

ADAS cognitive

DECADIMENTO

TOTALE

521

DONNE

295(56,62%)

UOMINI

226 (43.38%)

Assente (0-13)

109 (20,92%)

64 (58,71%)

45(41,29%)

Marginale(14-17)

70 (13,43 %)

37 (52,86%)

33 (47,14%)

I grado (18-22)

68 (13,05%)

36 (52,94%)

32 (47,06%)

II grado (23-26)

62 (11,90 %)

32 (51,61%)

30 (48,39%)

III grado (27- 30)

47 (9,02 %)

26 (55,32%)

21 (44,68%)

IV grado (31-34)

44 (8,44)

26 (59,09%)

18 (40,91%)

V grado (35-38)

35 (6,72 %)

21 (60%)

  14 (40%)

VI grado (39-43)

25 (4,80%)

 13 (52%)

  12 (48%)

VII grado (44-47)

17 (3,26 %)

9 (52,94%)

8 (47,06%)

VIII grado (48-51)

7 (1,34 %)

5 (71,43%)

2 (28,57%)

IX grado (52-55)

            7 (1,34 %)

6 (85,71)

   1 (14,29%)

X grado (56-60)

14 (2,69%)

12 (85,71%)

2 (14,29%)

XI grado (61-64)

9 (1,73 %)

5 (55,55%)

4 (44,45%)

XII grado (65-68)

5 (0,96 %)

3 (60%)

2 (40%)

XIII grado (69-70)

2 (0,38 %)

0

2 (100%)

 


Grafico 10 diagnosi ADAS per grado di decadimento dei pazienti divisi per sesso

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto Nella tabella 11 e nel grafico 10 vengono riportati i risultati ottenuti dall’incrocio della variabile sesso con i risultati del Test Alzheimer Disease Assessment Scale che valuta la precisa stadiazione del deterioramento cognitivo.

I dati emersi dall’esame neurocognitivo specifico di stadiazione (A.D.A.S.) risultano in linea con i punteggi rilevati dal M.O.D.A., il punteggio medio della popolazione pari a 25.91 si posiziona al “II grado della curva di decadimento”.

 

Tabella 12 Comorbilita dei pazienti divisi per sesso

COMORBILITA’

TOTALE

208

DONNE

132(63,46%)

UOMINI

76 (36,54%)

Psicopatologica

183(87,98 %)

121(66,12%)

62(33,88 %)

Organica

25(12,02 %)

11( 44%)

14(56 %)

 

Grafico 11 Comorbilita dei pazienti divisi per sesso

Analisi statistico descrittiva dei pazienti valutati per Esame Neurocognitivo dall’Azienda Sanitaria Locale D.S.M. Servizio di Psicologia Clinica delll’età adulta ed evolutiva di Taranto

Dallo studio della tabella 12 e del grafico 11 si riscontra maggiore comorbidità  di tipo psicopatologico e precisamente del 87,98 % del campione totale,  rispetto a quella di origine biologica.

Tabella 13  diagnosi ADL dei pazienti divisi per sesso

CBA (scheda 8 QD

depression scale)

TOTALE

160

DONNE

107  (66,87%)

UOMINI  53(33,12%)

Media – dev. std

12,17±4,43

12,76±4,23

10,96±4,63

Di tutto il campione esaminato, la tabella 13, riporta il punteggio medio e la deviazione standard ottenuto da solo 160 afferenti al servizio alla scheda 8 del CBA test, che indaga la presenza di uno stato depressivo. In un range che va da 0 quindi totale assenza di stato depressivo a 24 quindi  presenza depressiva di entità rilevante, si rileva un punteggio totale di 12,17. Da questo dato emerge quindi che la maggior parte delle persone non presenta una sindrome depressiva in atto. Ma tale dato non è del tutto rappresentativo in quanto i soli 160 pazienti sottoposti al test sono una esigua parte del campione.

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  • Gioco d'Azzardo Patologico (GAP)
  • Gruppi di Psicoterapia
    • Condurre una Terapia di Gruppo
  • I confini nelle relazioni umane. La giusta distanza tra vicinanza e lontananza.
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  • Il Sogno
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    • Bibliografia
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    • Paul Ekman (l'innatismo delle emozioni)
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    • Internet Addiction Disorder (dipendenze da internet)
      • “Internet Related Pshychopathology” (IRP psicopatologia internet-correlata) "5 tipi di psicopatologie da internet"
      • Applicazioni e implicazioni della rete in psicologia ("considerazioni" dr.Zinzi E. 2004)
      • Bibliografia sitografia emerografia (psicologia on-line).
      • Canadian Medical Association e l'Internet Addiction Disorder (IAD)
      • Kimberly Young e il modello “ACE” (Accessibiliy Control and Exicitement)
      • Mark Griffiths e i componenti nucleari della dipendenza da internet
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